Edizione del 16/05/2012

A cura della redazione giornalistica di Sicilia TV
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

 


OPERAZIONE ANTIPROSTITUZIONE A LICATA. 14 LE ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE. 10 QUELLE ESEGUITE.

CON L'ACCUSA DI MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA E' STATO ARRESTATO UN NARESE. UNA DENUNCIA PER LAVORO NERO AD ARAGONA.

OGGI RICORRE IL 66ESIMO ANNIVERSARIO DALL'UCCISIONE DEL SINDACO DI FAVARA GAETANO GUARINO. COMMEMORAZIONE SUL LUOGO DEL DELITTO.

A GIORNI RICORRE L'ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI CAPACI. DIVERSE INIZIATIVE SONO STATE ORGANIZZATE NELLE SCUOLE PER L'OCCASIONE.

INCENDIO NELLA DISCARICA ABUSIVA DI CONTRADA MALVIZIO A FAVARA.


Operazione antiprostituzione Lenone 2 nella notte a Licata. Sgominato un vasto traffico di ragazze provenienti dalla Romania. 14 gli ordini di arresto, 10 i provvedimenti eseguiti che interessano anche 3 persone residenti all’estero ed una ricercata. Dei fermati, 4 sono in carcere e 6 ai domiciliari. Tra loro anche due sorelle romene che avviavano i contatti con il loro paese d’origine per il trasferimento in Sicilia delle ragazze. L'indagine è stata coordinata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal pm Andrea Bianchi. Ad eseguire gli arresti, i Carabinieri della Compagnia di Licata. Pesanti i reati contestati dal GIP, Alberto D’Avico del Tribunale di Agrigento che ha emesso le ordinanze: associazione allo scopo di commettere più delitti di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di ragazze sia maggiorenni che minorenni di nazionalità rumena; Realizzazione di esibizioni pornografiche di ragazze minori di anni 18 e induzione alla partecipazione di esibizioni pornografiche delle medesime ragazze; Induzione, in concorso tra di loro, alla prostituzione, nonché favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di un numero indeterminato di ragazze maggiorenni e minorenni di nazionalità rumena; Aver cagionato l’interruzione volontaria della gravidanza di una ragazza rumena, fuori dalle norme di legge; Riduzione e mantenimento in schiavitù e servitù delle cittadine rumene sia maggiorenni che minorenni. A capo dell’organizzazione, il 55enne licatese, Giuseppe Grillo con lui in carcere anche il concittadino 59enne Angelo Incorvaia, ed i romeni, Adriana Maria 'Cristina' Radulescu, 27anni, Marinica Lacramioara 'Anna' Pachitei, 33 anni, Petre Alexandru Roman, di 22, Costica 'Casval' Martinescu, di 37, Aurel 'Luca' Caruta, di 27 e Salvatore Fiandaca, 43 anni, di Mazzarino (Cl). Ai domiciliari invece il licatese Angelo Zirafi, 47 anni; Cristina Elena 'Mirabella' Radulescu, di 38; Carmelo Cani, 24 anni, di Agrigento; Calogero Disca, 62 anni, di Niscemi (Cl); Pietro Bonetta, di 44, di Campobello di Licata; e per Angelo Schembri, 57 anni, di Licata. Luogo del giro di prostituzione, il Night Club “Paradise” di Licata, all’interno del quale erano costrette a lavorare 12 ragazze. Dalle indagini dei Carabinieri coordinati dal capitano, Massimo Amato, durate 6 mesi, è emerso anche che la Città del Faro non era l’unico centro utilizzato. Le ragazze infatti, venivano costrette a trasferirsi continuamente in appartamenti ubicati in altri comuni. Notevole il giro di affari, che garantiva all’associazione la somma variabile da 50,00 a 400 euro a prestazione. Soldi che, come rilevato dai Carabinieri, sarebbero stati in parte reinvestiti nell’apertura a Licata di un altro locale. Dalle indagini emergono anche le violenze subite dalle giovani, alcune delle quali minorenni. Due sarebbero i casi di interruzione di gravidanza accertati, uno dei quali riguarda una ragazza minorenne. Brutali le modalità utilizzate. Acqua calda e candeggina, infatti sarebbero stati utilizzati per gli aborti. Il locale Paradise, è stato sottoposto a sequestro preventivo. Non si esclude che l’operazione Lenone 2 possa avere ulteriori sviluppi.


Maltrattamenti in famiglia e minacce aggravate, queste sono le accuse dell’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Agrigento nei confronti di S.B, 37 anni di Naro. Ad eseguire l’arresto, i Carabinieri della locale stazione. Dalle indagini dei militari è emerso come l’uomo, frequentemente abituato ad alzare il gomito, in preda ai fumi dell’alcool, praticava ai propri familiari continue aggressioni e minacce. Espletate le formalità di rito, il 37enne è stato accompagnato in una Comunità di Recupero della zona, dove dovrà rimanere agli arresti domiciliari.


Operazioni di contrasto al lavoro sommerso nei cantieri edili della provincia di Agrigento. Denunciato dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, un imprenditore 47enne di Aragona, poiché dai controlli dei militari è emerso che 2 dei tre operai impiegati nel cantiere non erano assunti regolarmente. L’ispezione ha portato anche al rilievo dei non adeguati sistemi di sicurezza. All’imprenditore sono state elevate sanzioni amministrative per circa 4 mila euro.

 


Non osserva l'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Michiri Hedi 27enne, residente a Ribera, con precedenti penali per reati connessi agli stupefacenti finisce ai domiciliari. Ad eseguire l’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Sciacca, i Carabinieri della locale tenenza.

 


La sera del 16 Maggio 1946 un colpo di lupara alla nuca, freddò a Favara il Sindaco Socialista Gaetano Guarino. L’assassinio avvenne in vicolo della Musica, all’angolo con via Vittorio Emanuele. Non si sono mai conosciuti né mandanti, né sicari, né le indagini riuscirono a squarciare il velo di mistero ed omertà. Il Farmacista Gaetano Guarino è stato il primo sindaco eletto democraticamente dal popolo dopo il ventennio fascista. La sua legislatura ebbe inizio il 10 marzo del 1946 quando con una coalizione elettorale formata dal Partito Comunista Italiano e dal Partito d'Azione, vinse le consultazioni con il 59% dei voti. Oggi, in occasione del 66° Anniversario di morte, l’Amministrazione Comunale di Favara guidata dal Sindaco Rosario Manganella celebra il ricordo del tragico evento. Deposto dal Presidente del consiglio comunale Leonardo Pitruzzella un mazzo di fiori sul luogo del delitto, ovvero in vicolo della Musica. Alla cerimonia commemorativa erano presenti anche gli alunni dell'adiacente scuola “Collegio di Maria di Favara. Ad uno dei bambini abbiamo chiesto che cosa rappresentasse per lui la legalità, la legge. Tra i presenti , oltre alle autorità locali c’erano gli autori di due libri che hanno voluto omaggiare con la loro scrittura la memoria del sindaco barbaramente ucciso.

 


"Un territorio o una città si possono leggere in tanti modi e le loro storie si possono variamente raccontare. Un popolo ha un futuro se sa valorizzare la sua storia e se sa esaltare le sue radici, ed il suo futuro è sempre legato alle conquiste dei propri padri, poche o molte che siano state". Sono queste le parole del Cav. Etta Milioto, referente per il Comune di Favara del Consorzio Agrigentino per la legalità e lo sviluppo, in occasione del 66esimo anniversario dall'uccisione di Guarino. "Un sindaco, Gaetano Guarino, che ha determinato la rinascita democratica di Favara, vilmente ucciso appena due mesi dopo il suo insediamento. Uomo politico ed amministratore integerrimo -conclude il Cav. Milioto- che ha dato la sua vita perchè aspirava al bene di Favara e dei favaresi".

 


A ricordare l'anniversario dell'uccisione di Guarino è anche il consigliere comunale di Favara del PdL Giuseppe Nobile il quale vede nella figura di Guarino un esempio nitido di amministrazione della cosa pubblica a favore esclusivamente del popolo e non di interessi particolaristici. "Guarino è un esempio per tutti i favaresi, -dice Nobile- perchè si è immolato per il popolo, è morto difendendo i suoi ideali ed i suoi concittadini ed ha operato a favore del riscatto morale e sociale del nostro paese". "Ricordare oggi questa figura - prosegue Nobile - è importante per le future generazioni, per trasmettere loro i valori portati avanti con tenacia da Guarino".

 


Nei giorni che precedono la commemorazione della strage di Capaci e di via d’Amelio dove morivano con cento chili di tritolo il giudice Giovanni Falcone , la moglie Francesca Morvillo e la relativa scorta, e cinquantasette giorni dopo il giudice Paolo Borsellino con simili modalità perde la vita, numerose sono le manifestazioni  di solidarietà per non dimenticare.

Diversi anni dopo numerose ombre e misteri  oscurano la verità sulla violenta morte dei giudici  che cambiarono coraggiosamente il modo di pensare dei siciliani.

L’attività di questi magistrati si svolgeva nella più completa solitudine in un clima di diffidenza anche da parte delle istituzioni che per certi versi si dimostrarono estranei nella collaborazione per sventare i piani di cosa nostra.

“ Chi ha paura muore ogni giorno , chi non ha paura muore una volta sola”, così Paolo Borsellino dichiarò in una sua celebre frase tutto il coraggio e la determinazione con la quale affrontava il suo lavoro senza incertezze e titubanze. Ma il sacrificio di questi uomini coraggiosi , segnò profondamente l’anima di tutto il mondo, ricollocandoli tra gli eroi dell’epoca moderna  che hanno saputo insegnarci tanto.

Tra le diverse manifestazioni  anche a Favara il 2° Circolo didattico Falcone e Borsellino con lo slogan : “ Per non Dimenticare”  ha preparato per  domani giovedì alle ore 17.00, la cerimonia di scopertura  del bassorilievo realizzato dall’artista locale Carmelo Sciumè e dedicato ai  giudici , inoltre verrà scoperta la maxitela dell’Albero della Legalità realizzato dagli allievi del laboratorio di pittura della scuola. Tra gli ospiti illustri ci sarà la presenza dell’on. Rita Borsellino  sorella del giudice scomparso.


L'indomani dell'anniversario della strage in cui perse la vita Giovanni Falcone, ovvero il 24 Maggio si svolgeranno i funerali di Placido Rizzotto alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Tornerà così nella sua Corleone Placido Rizzotto, sindacalista della CGIL e militante socialista, ucciso dalla mafia 64 anni fa e i cui resti sono stati ritrovati solo nel 2009 nelle foibe di Rocca Busambra. Tutta la CGIL si mobilita per questo avvenimento e alla cerimonia del 24 sarà presente anche il Segretario Generale, Susanna Camuso e Massimo Amato per la CGIL di Agrigento. Raso ricorda che anche altri agrigentino sono stati uccisi dalla mafia, negli stessi anni di Rizzotto, tra questi anche Accursio Miraglia di Sciacca, il cattolicese, Giuseppe Scalia ed il Sindaco di Favara, Gaetano Guarino.

 


Ancora uno scempio ambientale è stato commesso in C.da Malvizio a Favara. Nel pomeriggio di ieri, un vasto incendio appiccato da ignoti, ha interessato l’area sottostante il Ponte che collega i Comuni di Favara e Naro. La zona adibita a discarica, è sottoposta a sequestro giudiziario da oltre 14 mesi. Nonostante i sigilli imposti dal tribunale di Agrigento, nuovi cumuli di rifiuti speciali hanno nel tempo incrementato la discarica. Più volte nei nostri servizi giornalistici, abbiamo denunciato come l'area viene utilizzata a cimitero di pneumatici usati. Ed ancora una volta incuranti del notevole danno provocato all’ambiente, degli irresponsabili hanno affidato nuovamente al fuoco, probabilmente appiccato con l’ausilio di liquido infiammabile, il compito di liberare l’area da un notevole quantitativo di copertoni. Una alta colonna di fumo nero, visibile a chilometri d distanza si è alzata al cielo. L’incendio è stato estinto dai Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Agrigento. Oltre alla diossina sprigionata in aria, quindi si aggiunge altro materiale inquinante per le falde dell’adiacente fiume Naro le cui acque, vengono utilizzate per irrigare i campi i cui frutti arrivano quotidianamente sulle nostre tavole. Nei giorni scorsi, il Comune di Naro, aveva ottenuto dal Tribunale il dissequestro dell’area di sua pertinenza e mercoledì scorso aveva provveduto alla relativa bonifica.


Il cimitero di Favara versa in totale stato di abbandono: questa è la denuncia fatta dal consigliere comunale MPA Salvatore Lupo. Il consigliere recandosi spesso al cimitero per visitare i “suoi cari” per più di una volta ha manifestato il suo disappunto sulle inaccettabili condizioni su cui versa il sito. "Il Cimitero –dice- è divenuto oramai terra abbandonata e ciò non può che recare pregiudizio alla memoria dei nostri cari. Così come gli alberi e le aiuole, che dovrebbero ornare il cimitero, sono l’emblema della decadenza e del degrado in cui è caduta la nostra città. Ancora una volta –conclude il consigliere- si ha l’impressione che l’attuale amministrazione non sia capace di controllare la città. Una vergogna!".

 


Proseguono nell’agrigentino i controlli di Carabinieri e ASP, nei luoghi dove vengono custoditi cani di grossa taglia. Scopo delle verifiche prevenire le aggressioni degli animali all’uomo, al fine di evitare tragedie come quella avvenuta lo scorso 23 Aprile a Campobello di Licata. Dai controlli effettuati, ad un bracciante agricolo di Naro sono state elevate contravvenzioni per circa 700 euro, poiché nel proprio podere di C.da Coscio deteneva 7 cani, di cui 4 di grossa taglia, sconosciuti all’anagrafe canina e sprovvisti di microchip.

 


Venerdì e sabato prossimi si svolge ad Agrigento, il Congresso della Sezione Siciliana della società Italiana di Allergologia ed Immunologia Clinica. Il seminario è organizzato dal Dott. Calogero Belluzzo e dal Coordinatore Regionale SIAIC, Gabriele Di Lorenzo. Tra i relatori anche la dott.ssa Paola Minciullo, Ricercatore dell’Università degli Studi di Messina ed il dott. Ignazio Brusca, Patologo Clinico dell’Ospedale Buccheri La Ferla di Palermo.

 


Vittoria nel campionato Under 14 della Fortitudo Moncada Agrigento, che si è qualificata alle finali nazionali che si terranno nel mese di luglio a Bormio. Con il punteggio di 31 a 61 la squadra di Gravina di Catania è stata sconfitta dai ragazzi biancazzurri. Grande soddisfazione in casa Fortitudo per il duro lavoro svolto dall'allenatore, dal suo vice e dal dirigente che nel corso dell'anno hanno preparato i giovani cestisti nel migliore dei modi.

 

 

 

 


 

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