Edizione del 15/07/2008

A cura della redazione giornalistica di Sicilia TV
Direttore Responsabile: Dario Broccio

 


OPERAZIONE ANTIMAFIA DENOMINATA FACE OFF A CAMMARATA. ESEGUITE 7 ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE.

 

ENTRO VENERDì SI PROCLAMERA’ LA GIUNTA PROVINCIALE. AD ANNUNCIARLO E’ L’ON. ROBERTO DI MAURO.

 

ACCUSATO DI IMMOBILISMO POLITICO E AMMINISTRATIVO. A DIFENDERE IL SINDACO DI FAVARA RUSSELLO CI PENSA IL DEPUTATO ALL’ARS NINO BOSCO.

 

TRA CANTO, RECITA E BALLO, SI E’ SVOLTA NEL MIGLIOR DEI MODI IERI LA GIORNATA IN PROGRAMMA IN OCCASIONE DELLA FESTA DELLA MADONNA DEL CARMELO DI FAVARA.


Arrestati  dai carabinieri di Cammarata, all’alba di oggi 7 persone accusate di associazione a delinquere di stampo mafioso.

Brillante operazione antimafia dei carabinieri della Compagnia di Cammarata, coordinati dal comando provinciale di Agrigento guidato dal Comandante Mario Di Iulio, su raccordo della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. I militari dell'Arma hanno notificato 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere ad altrettante persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso. Tra le accuse anche quelle di estorsione perpetrate dagli indagati nella zona del cammaratese negli anni scorsi. L'operazione è stata denominata ''Face off''. Dalle indagini sarebbe tra l'altro emerso che in alcuni casi vittime del 'pizzo' si sono trasformate a loro volta in esattori del racket. Tra le persone arrestate nell'ambito dell'operazione antimafia "Face Off"  figurano anche gli imprenditori Panepinto di Bivona. I due fratelli, che operano nel settore dell'edilizia, nel 1995 erano stati sottoposti a tutela perche' ritenuti nel mirino della mafia. Secondo l'accusa avrebbero messo a segno estorsioni nei confronti di altri imprenditori. Il padre e un fratello dei Panepinto sono stati uccisi in passato e nel 1995, nell'ambito dell'operazione "Vespri siciliani", la tutela dei due imprenditori era stata affidata ai militari dell'esercito che avevano collocato una loro postazione permanente davanti alla sede dell'impresa dei due fratelli. Ecco gli arrestati: Vincenzo Ferranti di 76 anni Giovanni Favata di 68;  Luigi Panepinto di 41 anni, Maurizio Panepinto di 35 anni, Marcello Panepinto di 33 anni, Domenico Parisi di 37 anni tutti di Bivona ed Enzo Quaranta di 38 anni di Favara.  Un'ottava persona è tutt'ora ricercata. Si tratta di Rosario Pompeo, 50 anni.


Le indagini dei carabinieri per fare luce sull'omicidio di Calogero Perricone potrebbero avere imboccato una pista, ma gli investigatori in queste ore mantengono uno stretto riserbo. Sono stati sentiti parenti e conoscenti, amici della vittima, si cercano elementi utili ad individuare la strada per risalire al responsabile dell'efferato fatto di sangue. I carabinieri della Compagnia di Sciacca, che conducono l'attività investigativa, sembrano orientati e non privilegiare la pista di mafia, pur riconoscendo che le modalità sono tipiche di un delitto di stampo mafioso.  Calogero Perricone era sposato e padre di tre figli. Con la moglie gestiva un bar nel centro della piccola cittadina dell'entroterra agrigentino. La vittima viene descritta come una persona tranquilla che non aveva precedenti penali, che abitava però in un territorio dove la criminalità affonda le sue radici.


Sono riprese questa mattina le ricerche nella zona del Canale di Sicilia, dove ieri si è ribaltato un gommone carico di migranti clandestini: tre i morti, circa venti i dispersi e 47 i superstiti soccorsi dalla corvetta Fenice della Marina, che in nottata è arrivata davanti alle coste di Lampedusa.


L'appello lanciato appena cinque giorni fa dal presidente della Provincia Eugenio D'Orsi sarà probabilmente raccolto dai partiti della coalizione. A confermarlo è l'assessore regionale Roberto Di Mauro che dice “Entro il 18 luglio, data di insediamento del Consiglio Provinciale, la Giunta sarà pronta".


Giorni fa il sindaco Russello è stato accusato dallo stesso partito, di immobilismo politico e amministrativo. A difendere il primo cittadino favarese ci pensano il deputato regionale Nino Bosco, il capogruppo consiliare Santino Pitruzzella e i consiglieri comunali di Forza Italia. "Chi alza i toni della polemica - dice Bosco - non si capisce a nome di chi lo fa. Carmelo Vitello, consigliere comunale in atto, farebbe bene innanzitutto ad ufficializzare l'appartenenza a Forza Italia perché molti si ricordano di lui per essere stato vice sindaco nella trascorsa legislatura del diessino Lorenzo Airò". Bosco ricorda che Russello ha ereditato dalla precedente amministrazione una situazione difficile sotto l'aspetto economico che sta cercando di risanare. "Criticare con semplicità e qualunquismo l'azione dell'esecutivo - aggiunge il più giovane deputato dell'Ars - è molto facile. In tal modo o non si ha una visione chiara delle emergenze che bisogna ogni giorno affrontare o si è volutamente demagogici". Per Bosco le critiche sono utili se cercano di offrire degli spunti propositivi. "Ma di proposte - conclude- fino ad ora non se ne sono viste". Bosco e il gruppo consiliare esprimono solidarietà a Mimmo Russello ribadendo che la costruzione del Pdl passa necessariamente da azioni concertate e di unità e non da azioni di disturbo finalizzate a creare momenti di tensione all'interno dello stesso schieramento.


E per placare le polemiche di questi giorni circa i festeggiamenti di domani mercoledì 16 luglio di 11 coppie favaresi per i loro 25 anni di matrimonio, il primo cittadino Mimmo Russello, scusandosi in primis con i diretti interessati e senza entrare nel merito della polemica, ha voluto fare delle precisazioni. Il comune di Favara, dice Russello, non ha organizzato nulla. La data dell’evento e i soggetti partecipanti hanno avuto un unico organizzato che è l’Arch. Paolo Crapanzano. Lo stesso infatti, preparandosi a festeggiare i suoi 25 anni di matrimonio, ha avuto una magnifica idea e cioè quella di coinvolgere tutte le coppie favaresi che festeggiano i 25 anni di matrimonio proprio domani. E su questo, dice il sindaco Russello, l’amministrazione comunale ed il comune in genere non ha mosso neanche un dito. L’Arch. Crapanzano, dice Russello, ha soltanto chiesto, vista l’importanza di questo evento e il coinvolgimento di così tante coppie, sapendo che l’amministrazione comunale è sempre stata favorevole a patrocinare queste iniziative che mettono in risalto il ruolo della famiglia sana e  dell’unione, di rendere di pubblico dominio questo evento. Il comune di Favara, dice Russello, patrocinando i soli manifesti murali e le pergamene di riconoscimento, non ha speso neanche un euro, poiché come si sa l’Ente comune ha già una convenzione con una tipografia del territorio. Una seconda precisazione fatta dal sindaco Russello, è stata quella che il comune non ha pagato nessuna cena agli stessi interessati, hanno organizzato tutto loro, dice il sindaco, dalla messa alla cena. Noi, come amministrazione, dice Russello, siamo solo stati invitati a partecipare a questo momento importante per la città, poiché vedere rinnovare 25 anni di matrimonio a ben 11 coppie non è cosa di poco ed io sono felice di partecipare e rappresentare la città. Infine, il primo cittadino, invita tutta la città a partecipare a questo evento di gioia di domani con la speranza che non si alimenti più nessuna polemica in modo tale da non rovinare la festa alle 11 coppie favaresi. Chiunque ha intenzione di portare avanti ulteriori manifestazione che mettono in risalto la famiglia e l’unione, l’amministrazione, dice il sindaco, sarà ben lieta di accogliere anche loro.


E sul mancato rinnovo del difensore civico nel comune di Favara, si registra un intervento da parte del consigliere comunale, Calogero Castronovo, il quale è critico per i ritardi accumulati soprattutto dalla presidenza del consiglio comunale. "In base allo statuto - dice Castronovo - si sarebbe dovuto procedere alla rielezione del difensore civico con l'insediamento del nuovo sindaco avvenuto oltre un anno fa nonostante gli uffici, conclude Castronovo, avrebbero già concluso tutti i passaggi di natura burocratica"


Non sono ancora iniziati i lavori di manutenzione per la riapertura del ponte San Daniele. A denunciare il fatto è Gerlando Costanza del PDL. Da circa otto mesi, dice Costanza, assistiamo al balletto delle promesse e delle critiche da parte di tanti politici, ma alla fine non si vede alcun risultato, se non quello legato al disagio e alla pericolosità del collegamento alternativo che passa da Favara. Ancora una volta, dice Costanza, questo territorio è la prova  dell’abbandono delle istituzioni. Si usa l’esercito, continua l’esponente politico del PDL, per assicurare il conferimento nelle discariche della Campania e non si utilizza per sostituire l’inefficienza dell’Anas e delle istituzioni preposte a sanare la viabilità già compromessa nella sua ordinaria gestione. Questo comunicato, dice Costanza, non si vuole aggiunge agli altri, ma vuole essere un sentito ringraziamento per le belle parole spese dai signori responsabili della viabilità e la personale resa incondizionata sul problema che ovviamente non sarà, malgrado gli annunci, risolto in tempi brevi.


Un mese fa si legarono con catene davanti la via sacra nella valle dei templi di Agrigento. Chiedendo di essere assunti dalla nuova ditta che si è aggiudicata l’appalto della gestione dell’area di sosta del posto di ristoro.  Sospesero poi la protesta perché a loro dire ricevettero delle rassicurazioni. Adesso si sono spostati all’interno del palazzo di città per dare seguito al loro malcontento. 


Protestano davanti la prefettura i responsabili delle associazioni onlus che si occupano di accogliere, ospitare e assistere giovani clandestini minorenni. I responsabili ai nostri microfoni dicono di essere al collasso economico perché ancora aspettano i finanziamenti necessari per portare avanti le loro attività.


Continuano i festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine dell’omonima parrocchia di Favara. Ieri Pomeriggio davanti le telecamere della nostra emittente , al termine della Santa Messa ufficiata dal Keniano Remigio ed allietata dai canti della bravissima Elisa Rizzo,  i parrocchiani si sono dilettati in una rappresentazione teatrale contornata da balletti , poesie e canzoni. Lo spettacolo che per la gioia del parroco ha rappresentato un forte momento di “comunione” è stato presentato dalla giovanissima Caterina e Lauricella e da Tonino Sferlazza. Elisa Rizzo, insegnate e appassionata di canto apre lo spettacolo allietando la platea con la sua voce soave. A seguire Calogero Stagno ha recitato una poesia in dialetto di Salvatore Sciortino dal titolo “u curtigliu di setti curtigli . Poi la tanto attesa commediatri viduvi Sparleri” interamente preparata e recitata dalla comunità con il simpaticissimo Gaspare Stagno . In coda il balletto di Angela Patti. Mercoledì il momento più importante della festa con la processione per le vie del quartiere. Quest’anno niente fuochi d’artificio perché non è stato costituito il comitato della festa che di solito si auto finanzia. Ci sarà comunque la banda musicale le caratteristiche luminarie. Tonino Sferlazza ci spiega che dalle quindici e trenta di mercoledì La Statua verrà scesa a braccia dall’altare e poi sarà sistemata sul carro trionfale pronto per la processione delle ore 20,00. La commedia di ieri sera verrà replicata Domenica 20,00 luglio.


Venerdì prossimo, alle ore 17.30, presso la sede della Fondazione Leonardo Sciascia di Racalmuto, si svolgerà un tema dal titolo: Pianeta giustizia – Sciascia, Moro : da Tortora a Borsellino. All’incontro parteciperà anche il ministro alla Giustizia Angelino Alfano.


Questo pomeriggio alle 18.30 Max Pezzali al teatro Regina Margherita di Racalmuto per presentare il suo libro “Per prendersi una vita”. Presente anche Massimo Cotto, giornalista e biografo autorevole di star legate alla musica del panorama internazionale. "La storia che ho voluto raccontare nel mio libro, dice Max Pezzali è una storia crudele". Nel suo esordio letterario il fondatore degli 883 racconta il viaggio verso Londra di quattro compagni di scuola di un liceo di provincia, che subito dopo la maturità partono alla volta della capitale britannica per assistere al concerto di uno dei loro miti.  "Vent'anni dopo - scrive ancora Pezzali - tre di quei ragazzi sono diventati adulti, si sono fatti una famiglia e una posizione, ma sentono il bisogno di 'ritornare' sull'evento drammatico, sul cruento rito di passaggio che ha sancito la fine della loro giovinezza. Andranno a fare visita all'unico del gruppo rimasto, in un modo estremo, lo stesso di allora". Per prendersi una vita è un esordio sorprendente, un romanzo che parla degli anni Ottanta senza scadere nel facile revival, rivelando una vena amara finora poco conosciuta anche dagli stessi fan di Max Pezzali.

 

 


 

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