Edizione del 16/02/2006

A cura della redazione giornalistica di Sicilia TV
Direttore Responsabile: Dario Broccio

 


SICILIA IN FIAMME. NELLA NOTTE DIVERSI ROGHI SI SONO ACCESI LUNGO LE STRADE DI DIVERSI CENTRI. ALL’OPERA GLI INQUIRENTI.

 

L’AVIARIA SI SAREBBE POTUTA EVITARE. COSI’ L’AICS DENUNCIA LE MANCANZE DEGLI ORGANI PREPOSTI ALLA VIGILANZA DEL TERRITORIO REGIONALE.

 

LA UIL TORNA ALLA CARICA. STAMANI UN NUOVO CONGRESSO AL VILLAGGIO MOSE’


Scattano le operazioni di polizia e carabinieri, che in uno sforzo congiunto stanno cercando di individuare i responsabili degli atti intimidatori perpetrati ai danni di semplici cittadini di Gela e Licata, e di personaggi conosciuti nella vita sociale di quest’ultima città. Un cane è stato impiccato alla recinzione di un vigneto come messaggio intimidatorio per il proprietario, un agricoltore di 43 anni, nelle campagne di contrada "San Bugi" a Gela. A scoprirlo è stato lo stesso produttore agricolo che dopo aver compreso si trattasse di un macabro avvertimento ha subito denunciato l'episodio ai carabinieri, che hanno avviato le indagini. Sempre a Gela, durante la scorsa notte, sconosciuti, in via Ermocrate, nel quartiere "Carrubbazza", hanno incendiato l'automobile di un operaio di 24 anni, e, in via Farini, nel rione "S. Giacomo", hanno appiccato le fiamme al portone dell'edificio di due piani dove abita la famiglia di un carpentiere di 48 anni. Gli incendi sono stati domati dai vigili del fuoco. Carabinieri e polizia indagano su questi due episodi e su un terzo rogo avvenuto, sempre la scorsa notte, a Mazzarino, dove è andata distrutta la "Fiat Uno" di un disoccupato di 63 anni, che l' aveva parcheggiata sotto casa, in via Porto Catenaccio. Mentre a Licata ben 6 autovetture sono state consumate della fiamme di un rogo, sviluppatosi intorno alle 3:30 del mattino. Le stesse erano parcheggiate nel piazzale antistante l’ingresso di un condominio sito in Via Reggia Trizzera, ove abitano diversi professionisti ed operatori politici e sociali della città. L’incendio, alzando le fiamme in aria per quasi 15 metri ha ridotto in lamiere una Audi A4 di proprietà del giornalista Franco Morello, in forza all’ufficio stampa del comune licatese, una Mercedes Classe A della commercialista Maria Luvetti, ed altre 4 autovetture. Danneggiato seriamente anche il prospetto della palazzina, e le strutture circonvicine. I danni ammonterebbero a circa 160.000 euro. Sono ancora in corsi gli accertamenti degli inquirenti per cercare di trovare qualche elemento che aiuti nelle indagini.


Il Segretario Provinciale dell'Assostampa Nino Randisi, esprime solidarietà al giornalista pubblicista Franco Morello, la cui autovettura insieme ad altre è stata data alle fiamme da parte di ignoti. “Il vile gesto intimidatorio, afferma Randisi, nei confronti di questi cittadini di Licata, non deve fare abbassare la guardia nei confronti della criminalità locale e pertanto l'invito alle forze dell'ordine è quello di fare piena luce su questa ed altre vicende  delinquenziali che stanno colpendo la comunità licatese “.


E come spesso succede nelle cittadine della nostra terra, quando qualcuno farfuglia qualcosa, a fine giornata, una notizia che sembrerebbe quasi ufficiale fa il tam tam tra i telefoni di tante case, diffondendo, come stavolta, notizie non vere. Ci riferiamo alla presunta presenza di casi di influenza Aviaria a Favara. Sono arrivate diverse telefonate in redazione chiedendo delucidazioni in merito. La nostra emittente, assieme alle forze dell’ordine presenti in città, rassicura gli abitanti, ricordando che “non vi sono casi di influenza aviaria”, e che queste notizie non trovano riscontro nemmeno in altri comuni della Sicilia. Al momento si parla solo di qualche cigno migratore morto. Infine, ricordiamo ai concittadini, di concerto con l’AUSL ed i carabinieri di Favara, che occorre esercitare buon senso prima di divulgare notizie del genere ed attendere sempre i comunicati ufficiali. Un consiglio che possiamo dare, per sdrammatizzare il tutto è quello di andare a comprare un pollo allo spiedo in una qualsiasi delle attività di ristorazione di Favara da consumare, in assoluta tranquillità coi propri cari, magari accompagnata da una frittata di uova.


Ha avuto luogo come previsto, alle ore 10:30 di stamani nei locali agrigentini di Via Plebis Rea, una conferenza stampa dell’AICS – Settore Ambiente, avente per oggetto l’esposto inoltrato per competenza a tutte le procure siciliane, e reso noto anche alla stampa. Al contrario di quanto annunciato pubblicamente dal presidente Cuffaro e dagli organi di controllo sanitario, l’influenza Aviaria è molto più pericolosa di quanto si pensi. A parlare dello scottante documento con i giornalisti, il Presidente Provinciale AICS, Calogero Basile ed il responsabile del Settore Ambiente e Protezione Civile Gian Joseph Morici. I documenti presentati elencano le irregolarità riscontrate dall’associazione da parte degli istituti regionali di controllo, che ora dovranno assumersi le proprie responsabilità davanti ai tutori della giustizia. Tali organi dovevano con il loro impegno evitare che il terribile virus arrivasse a casa nostra e diffondersi, anzichè parlare attraverso i mass-media di pericoli inesistenti. Secondo Gian Joseph Morici, autore del pesante documento, già da mesi si sarebbero dovute porre in essere le misure di prevenzione per evitare che il virus H5N1 mettesse piede in Sicilia, e in diversi casi egli stesso aveva presentato degli esposti agli organi competenti e al direttore dell’istituto Zooprofilattico di Catania e Palermo, avvertendoli dei rischi incombenti. Questi invece nelle interviste rilasciate agli organi di stampa regionali, hanno detto che mai in Sicilia si avrebbero avuti casi di contagio animale, poiché le rotte degli uccelli migratori non toccavano le nostre terre. Ad oggi, dopo una attenta esposizione di documenti preparati da Morici, ci si trova innanzi ad uno stato di evidente colpevolezza da parte degli organi di controllo, che ora ha portato allo stato di allarmismo, che danneggia, anche ingiustificatamente il settore commerciale avicolo. Chi ha delle responsabilità, specie se di omissione di interventi necessari alla salvaguardia della salute pubblica – conclude Morici - dovrà risponderne di fronte alla giustizia.


I giudici della terza sezione del tribunale hanno condannato a due anni e sei mesi di reclusione il capogruppo dell'Udc alla Provincia di Palermo, Gigi Tomasino. Il politico è accusato di turbativa d'asta e falso, reati aggravati dall'avere avvantaggiato l'organizzazione mafiosa. Il collegio ha assolto l'altro imputato, l'ex consigliere provinciale Antonino Cosimo D'Amico, pure lui dell'Udc. L'accusa era sostenuta dal pm Gino Cartosio. Per gli inquirenti il politico condannato è ritenuto vicino al boss latitante Bernardo Provenzano. L' inchiesta, condotta dai carabinieri del Nucleo operativo di Palermo, era sfociata due anni fa nell' arresto dei due esponenti politici per turbativa d'asta. Lo sviluppo delle indagini ha portato gli investigatori a scoprire che nella carriera politica di Tomasino avrebbero avuto un ruolo importante i boss. I carabinieri hanno scoperto che Tomasino avrebbe appoggiato illegalmente una impresa di Giuliana (Palermo) nell' aggiudicazione di un appalto pubblico.


È di un morto e di due feriti il bilancio di un incidente stradale avvenuto sulla strada a scorrimento veloce Palermo-Sciacca, in prossimità dello svincolo per Altofonte. Per cause ancora in via di accertamento, si sono scontrate un'Opel Astra e una Nissan Micra. Nell'impatto ha perso la vita un pensionato di 72 anni. Per estrarre i feriti (che sono stati ricoverati nell'ospedale Civico di Palermo) dalle lamiere, si è reso necessario l'intervento dei vigili del fuoco che hanno utilizzato la fiamma ossidrica.


La UIL ci riprova, e stamani, in quella che ormai sembra essere la sede deputata a queste iniziative, ha riunito gli aderenti per cercare di fare il punto e di rendere salde le proposte sociali di riforma da tempo indirizzate agli organi politici regionali e nazionali. Nei locali del Grand Hotel dei Templi a Villaggio Mosè si sono susseguiti decine di interventi, incentrati su quegli argomenti che al momento sembrano essere gli essenziali: precariato, la scuola, il caro vita. Denunciate a chiare lettere le mancanze del Governo Centrale, che nonostante le promesse protrattesi nel tempo non ha ottemperato agli impegni presi con i cittadini e con i sindacati. L’organizzazione sindacale, in un periodo di contrattazioni politiche e sociali di respiro nazionale ha annunciato azioni di forza qualora le ragioni dei lavoratori rappresentanti non venissero prese in considerazione, a dimostrazione della volontà di determinare in parte le decisioni del prossimo governo. Presenti tra gli altri, l’Assessore regionale Michele Cimino, accompagnato dal presidente della Provincia Vincenzo Fontana e dal Sindaco di Agrigento Aldo Piazza, intervenuti per esplicitare ragioni ed impegni delle amministrazioni rappresentate, aprendo a 360° la propria disponibilità per il raggiungimento degli obiettivi comuni. Recepite le critiche e fatte le proposte, il tutto si è sviluppato seguendo un filo comune, la ricerca del benessere sociale ed economico dei lavoratori di tutti i comparti, che dovrebbero trovare nei sindacati un giusto garante per veder rispettate le più giuste condizioni civili e professionali.


Un monitoraggio degli uccelli selvatici nelle aree protette siciliane, con particolare attenzione a quelle specie che risultano maggiormente interessate dal rischio di infezione dal virus H5N1. Lo ha disposto l'assessore regionale al Territorio e ambiente, Francesco Cascio, che ha inviato una circolare agli enti gestori delle 76 riserve naturali e ai 4 parchi regionali. "Il monitoraggio degli uccelli selvatici - spiega Cascio - è uno degli elementi più significativi di prevenzione e controllo della possibile diffusione dell'agente patogeno. Per questo motivo, ho invitato gli enti gestori delle riserve, in particolare le zone umide, e gli Enti Parco, in collaborazione con le amministrazioni locali, ad intensificare le azioni di monitoraggio e controllo degli individui, specie quelli più a rischio di infezione. In caso di anomalie riscontrate nella fauna migratoria in transito nelle rispettive aree protette, gli enti dovranno dare immediata comunicazione alle autorità sanitarie regionali e all'assessorato al Territorio". Venticinque le specie individuate come le più a rischio di infezione: oca selvatica, germano, codone, fischione, marzaiola, moretta, combattente, gavina, cigno selvatico, airone bianco maggiore, airone rosso, marangone minore, marangone dal ciuffo, oca lombardella, canapiglia, mestolone, alzavola, moriglione, pavoncella, gabbiano comune, cigno reale, cigno minore, airone cenerino, garzetta, cormorano. Coinvolti nell’individuazione delle specie anche i centri della LIPU sparsi in tutta la regione, ed i volontari delle associazioni animaliste ed ambientali.


Torna a riunirsi in seduta ordinaria, su convocazione del presidente del Consiglio Stefano Nobile, la massima espressione politica cittadina, il Consiglio Comunale. Arricchito, rispetto alle sedute precedenti, l’ordine del giorno, con un punto importante, ovvero le “comunicazioni del Sindaco sulla metanizzazione”. Questa seduta, lo ricordiamo, è la prima di quelle convocate in periodo di fermento politico ufficiale, in vista delle prossime consultazioni elettorali, dopo lo scioglimento delle camere nazionali.


Si è costituito a Favara, a seguito di una affollatissima assemblea, il Comitato Cittadino “Vogliamo il Metano”. A costituire l’organo, semplici cittadini, liberi professionisti, medici ed insegnanti che operano nel territorio favarese. Fine che il comitato intende perseguire è sollecitare l’Amministrazione ed il Consiglio Comunale a porre in essere tutti gli atti necessari ad avviare l’iter burocratico che porti finalmente in città la rete metanifera. Il comitato, che ha avuto nei giorni scorsi modo di incontrarsi con i rappresentanti dell’Ente Locale, ha suggerito di verificare la possibilità di attingere in tal senso ai finanziamenti  del POR Sicilia Misura 1.16 o a quelli di Agenda 2000.


Tutto pronto per l’apertura della mostra intitolata “Le ferite dell’essere” organizzata dall’Associazione “Amici della pittura siciliana dell’ottocento” per approfondire gli spazi della solitudine e della meditazione nell’arte siciliana degli anni Trenta. Alla presentazione che vedrà presente anche il presidente della Provincia Vincenzo Fontana, relaziona Anna Maria Ruta, responsabile dell’organizzazione. L’esposizione sarà visitabile ad Agrigento, a partire dalle ore 17:00 di oggi, prosso gli Spazi Espositivi Chiaramontani in Piazza San Francesco 1. Dopo la presentazione della stessa, l’atteso l’intervento del Presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro, che ha annunciato la propria presenza, vista l’importanza dell’iniziativa culturale.


Le previsioni del tempo per domani 17 febbraio. Sole e nuvole si alterneranno, niente paura  però perché nel week-end dovremmo avere bel tempo in tutta la regione. In rialzo le temperature, le massime si portano a 17 gradi mentre le minime a 8. Modesto vento di ponente mari mossi. Per ulteriori informazioni sulle condizioni del tempo consultate il nostro sito www.sicilia.tv.org.


 

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