Edizione del 17/01/2006
A cura della
redazione giornalistica di Sicilia TV
Direttore
Responsabile: Dario Broccio
SI SONO INCONTRATI A
PORTE CHIUSE I RISPARMIATORI TRUFFATI DEL MONTE PASCHI DI SIENA ED IL PREFETTO
BRUNO PEZZUTO.
PRESENTATO
STAMANI IL CORSO DI AGGIORNAMENTO PER I DIPENDENTI DELLA PROVINCIA SUL TEMA
DELLA COMUNICAZIONE.
LIETO FINE PER
Daniele Musumeci, di 32 anni è stato, ucciso questa mattina a Lentini. L' uomo è stato assassinato con sei colpi di arma da fuoco mentre usciva dalla propria abitazione. Musumeci, che aveva una ditta di demolizioni auto, era
stato denunciato per i reati di furto, incendio, ricettazione e reati contro la
pubblica amministrazione e contro l' ambiente. Sul
posto si sono recati agenti di polizia del commissariato di
Lentini e della squadra mobile della Questura di
Siracusa. L' uomo è stato assassinato con sei colpi di pistola cal. 7,65 mentre usciva di casa per andare a lavoro. A sparare
sarebbe stato un sicario, forse a bordo di un furgone che è stato visto allontanarsi
dalla zona subito dopo il delitto. Gli investigatori stanno ascoltando
familiari della vittima per ricostruire la sua personalità e verificare se avesse subito minacce, ma nulla di utile alle indagini
sarebbe finora emerso dai primi accertamenti. "Nessuna pista al momento è
esclusa", sostengono gli investigatori. Le indagini sono svolte dai
carabinieri, coordinate dalla Procura di Siracusa. Gli accertamenti
medico-legali hanno successivamente permesso di
stabilire che Musumeci è stato ucciso con sette colpi
di pistola e con cinque di fucile calibro 12.
Spostata in
Prefettura l’attenzione delle decine di risparmiatori, che nella mattinata di
ieri avevano occupato la sede narese della Monte Paschi di Siena, preoccupati per la mancanza di
garanzie date loro dopo lo scandalo dei giorni scorsi. La vicedirettrice
Nicoletta Piraino – lo ricordiamo
– si era “autodenunciata” lo scorso ottobre, per aver
sperperato nel corso degli anni, ben 8 milioni di euro affidatigli dai fiduciosi contribuenti. La
banca, nonostante i ripetuti inviti dei contribuenti e dei loro rappresentanti,
non si è mai dichiarata sul rimborso delle somme depauperate, spingendoli ad un
atto di forza, mediante il quale far smuovere le acque, e ricevere, a distanza
di mesi, delle garanzie. La cosa che più fa rabbia, è che queste somme
appartengono a persone che per anni hanno messo da parte i propri risparmi, con
sacrifici notevoli, e che hanno consegnato le stesse alla vicedirettrice
sperando di ricavare, attraverso le procedure finanziare da lei proposte,
qualche euro in più di interessi, rispetto ai normali
conti correnti. Di Nicoletta Piraino infatti, tutti
avevano fiducia e stima, e mai avrebbero
immaginato che proprio lei giocasse in borsa con i soldi degli altri. Ed è per
questo che stamani, assieme al prefetto Bruno Pezzuto,
gli occupanti la sede MPS di Naro, si sono incontrati
in delegazione, affinché vengano date dallo Stato le risposte finora negate
dalla banca. Durante l’incontro delle parti, avvenuto alle ore 11:30 di stamani e mediato dall’avvocato Cappello, si è
precisato che il lavoro degli investigatori è stato in gran parte completato,
ed in particolare
Nuovo sbarco di
clandestini lungo le coste agrigentine. Nove extracomunitari sono stati
bloccati nella zona di Cala Greca, a Lampedusa, dai militari del comando
Carabinieri. Sarebbero giunti a riva a bordo di una piccola imbarcazione
rinvenuta sulla costa, pensando forse di non essere notati, visti gli ultimi
interventi di intercettazione di scafi aventi notevole
estensione.
Presentato stamani,
alle ore 10:00 presso l’aula consiliare della
Provincia di Agrigento il corso di formazione, organizzato dal Cerisdi, Centro Ricerche e Studi Direzionali di Palermo,
per i dipendenti dell’Ente provinciale. Obiettivo del corso,
migliorare l’efficienza e l’efficacia del rapporto con il pubblico. Le
lezioni hanno avuto inizio subito dopo la presentazione del progetto, che
propone un articolato ciclo di studi che terminerà a marzo. Destinatari: il
personale dipendente in forza agli Urp (Uffici
relazioni con il pubblico), nonché i dirigenti di
diversi settori, che quotidianamente gestiscono i rapporti con l’utenza. Una trentina in tutto, dunque, gli studenti, che dovranno fare i
conti anche con le novità normative. Diversi i temi che saranno
affrontati da docenti esperti di comunicazione: il rapporto verbale e non
verbale, i fattori che facilitano la comunicazione e le barriere che la
ostacolano, la distribuzione interna dei compiti, la comunicazione tra diversi
uffici ed immancabile,
l’utilizzo di nuove tecnologie. A presentare l’iniziativa,
l’assessore Lo Presti e, per il Cerisdi, Giovanna Aiello, responsabile della Formazione ed Alessandra Margiotta, responsabile del
progetto.
Torna a riunirsi alle
ore 18:00, in seduta di aggiornamento, il Consiglio
Provinciale di Agrigento. La seduta è stata rinviata su
proposta dei consiglieri dell'Unione per approfondire i contenuti di una
deliberazione consiliare, che ha per oggetto la modifica del regolamento per la
costituzione ed il funzionamento del comitato provinciale per la protezione
civile. In tutto sono 29 i punti da discutere all'ordine del giorno, tra i quali, le interrogazioni e mozioni
presentate dai Consiglieri Provinciali su diversi argomenti. Da discutere anche
l'approvazione della deliberazione del consiglio di amministrazione
dell'A.p.e.a. avente per oggetto l'approvazione del
rendiconto dell'esercizio finanziario 2004.
A riunirsi domani,
invece, il Consiglio Comunale di Favara, convocato per le ore 18:00 presso l’aula Falcone e Borsellino. I consiglieri, sono
chiamati a continuare la trattazione dei punti presenti all’O.d.G. lo scorso 10
gennaio. La scorsa seduta, lo ricordiamo, è stata caratterizzata dai toni
politi accesi, che hanno visto abbandonare l’aula
diversi gruppi consiliari in segno di protesta, per il comportamento
irrispettoso del Sindaco Airò nei confronti dei consiglieri, che avevano
chiesto risposte su argomenti di pubblico interesse.
Tanta paura, ma con
un lieto fine. E’ quanto accaduto nel pomeriggio di
ieri a Favara, quando nei pressi di Piazza della Vittoria si sono visti
arrivare i Vigili Urbani assieme ai pompieri, i quali hanno sfondato la porta
di una casa per cercare un’anziana signora. Calogera Bruccoleri, 76 anni, da
due giorni non si faceva vedere, ed è stato così che i premurosi vicini, hanno
contattato i nipoti, residenti ad Agrigento, che non riuscendo a rintracciare
la parente, hanno chiesto immediati intervento alle
forze dell’ordine. Così, i Vigili Urbani di Favara, subito
all’opera per dare aiuto ai nipoti dell’anziana signora, hanno richiesto
l’intervento dei pompieri, che hanno sfondato la porta dell’abitazione.
Si temeva il peggio. I parenti avevano perso le speranze di rivedere l’amata
vecchietta, ma quando è stato possibile accedere in
casa, in mezzo ad una folla di curiosi che da tutte le parti sono accorsi per
vedere cosa stesse succedendo, un sospiro di sollievo. Calogera Bruccoleri non
era morta, ma giaceva sul pavimento, senza riuscire a sollevarsi, in seguito ad
una caduta, forze provocata dalla rottura di femore.
Richiesto l’intervento di una ambulanza e di
un’autoscala, che al loro arrivo, hanno permesso di calare giù l’anziana dal
balcone del primo piano, vista l’impraticabilità della scala interna, per
trasportarla all’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Un sospiro di sollievo dunque, reso possibile dall’interesse di
vicini, a cui Calogera Bruccoleri, sarà sempre grata.
Cerimonia inaugurale
di presentazione domani mattina al Polo Universitario di Agrigento.
Verrà presentato alle ore 10:00 il nuovo laboratorio
linguistico, attivato, in un programma interattivo, con i consorzi di
Caltanissetta e Trapani. Il progetto è stato reso possibile grazie alla
partecipazione della docente Jaana Helena Simpanen e dell’esperto
Giancarlo Giuliana, responsabili rispettivamente del laboratorio linguistico e
del settore informatico. La rete informatica multimediale, realizzata tra le
sedi universitarie, è stata curata dalla Siemens Italdata. “Si tratta di una importante
iniziativa – sottolinea il presidente del Cupa, Roberto Lagalla
– i cui fruitori privilegiati sono gli studenti di tutti i corsi di laurea, i
quali avranno l’opportunità di frequentare un corso di inglese di livello Basic
ed un altro di livello Advanced”.
Le sue tracce si
erano perdute oltre sessant’anni fa e, nonostante le
ricerche dei familiari, nessuno era riuscito a squarciare il velo che avvolgeva
la sua scomparsa. Giovanni Giglia, classe 1899, era stato
richiamato alle armi agli inizi degli anni ’40, ma, ad eventi bellici conclusi,
non fece più ritorno a casa. Non sono valse a nulla le ricerche dei
fratelli Salvatore ed Antonio, presso gli archivi dell’esercito e del comune o
interrogando i reduci della locale “associazione combattenti”. Tantomeno l’interessamento dello stesso Gaspare Ambrosini.
Nessuna traccia si ritrovava neanche su lapidi e stele che riportano
i nomi dei caduti in guerra. Ma nei giorni scorsi la svolta,
quasi a voler dare un significato particolare al 27 gennaio, ormai prossimo,
proclamato nell’ottobre scorso “giorno internazionale della
commemorazione dell’olocausto degli ebrei”. Lo studioso favarese Calogero Castronovo, è riuscito ad individuare diversi favaresi
deportati nei campi di concentramento. Tra questi anche Giovanni Giglia. Giglia
fu fatto prigioniero dai tedeschi e condotto a Ebensee (Mathausen), ove morì il
2 marzo del 1945. Adesso, i nipoti esprimono il desiderio che, come si è fatto
per altri caduti, il comune si intesti l’iniziativa di
far rientrare a Favara le spoglie del loro congiunto.
In una nota stampa di
Legambiente, a firma del suo rappresentante Giuseppe Arnone, si legge che il sequestro del chiosco “Luna Rossa”,
disposto ieri dall’Autorità Giudiziaria, per tramite della Capitaneria di
Porto, conferma pienamente l’assoluta fondatezza di quanto denunciato in ordine agli abusi posti in essere dai titolari. Saranno
ora anche accertati gli atti falsi che i medesimi titolari hanno presentato al
Comune e alla Capitaneria di Porto. “Questo sequestro – secondo Arnone – conforta l’opinione pubblica, poiché dimostra che
le Istituzioni dello Stato agiscono anche nei confronti di chi, sino ad ora, si
riteneva impunito perché indossava una prestigiosa
divisa”.
Fine
di questa edizione di SICILIA
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