Edizione del 29/03/2004

A cura della redazione giornalistica di Sicilia TV
Direttore Responsabile: Dario Broccio

 


2-3 aprile 2004: i giorni della Margherita. Sono state così chiamate le manifestazioni della Margherita che impegneranno per due intere giornate l’ auditorium ex Convento S. Francesco di Sciacca. Si inizia appunto venerdì prossimo, alle ore 9.30, con: “quale ruolo per i circoli della margherita?”, dibattito che vedrà la presenza, oltre a quella del coordinatore provinciale del partito di centro-sinistra Diego Cusumano, degli onorevoli Zangara, Borrometi, Pumilia, Genovese e del senatore Montagnino. Programmata per le 12 la “manifestazione di apertura”: anche qui interventi di alto livello, come quello degli onorevoli Manzullo, Orlando, Lusetti, Cardinale, Marini. Nel pomeriggio, alle 16.30: “noi, la margherita”, convegno che si pregia della presenza del senatore Dini, degli onorevoli Piscitello, Burtone, Graziano, Castagneti, dell’eurodeputato Cocilovo. E si prosegue alle 18 con “le sfide del centro-sinistra: comporre le differenze per governare”, cui interverranno tutti i Segretari Regionali del Centrosinistra e che si concluderà con uno spettacolo musicale con i comici del bagaglino di Pippo Franco. E si riprende il giorno dopo alle 9:30 con “il ruolo delle regioni”, altra tavola rotonda cui siederanno il senatore Mancino e gli onorevoli Piro, Barbagallo, Ortisi, Tumino, Vitrano, solo per dirne alcuni. Seguirà alle 11:30 il forum dal titolo “progetto per il governo delle comunità locali”, con l’onorevole Mattarella e rappresentanti regionali della triplice sindacale CGIL, CISL, UIL. Alle 18 di sabato si concluderanno le 2 giornate con l’incontro dei giovani e delle donne della Margherita.


L’Odissea dell’interruzione dei collegamenti fra Lampedusa e la Sicilia diventa un lontano ricordo. Almeno per quanto riguarda i collegamenti aerei. Infatti, sono operativi da oggi i collegamenti aerei «in regime di oneri di servizio pubblico» sulle tratte Lampedusa-Palermo, Lampedusa-Catania e viceversa. Lo comunica l' Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, precisando che il servizio, aggiudicato alla compagnia aerea Meridiana, «garantirà l' effettiva continuità territoriale dell’ isola di Lampedusa, ma anche di Pantelleria». Negli aeroporti interessati ai collegamenti e su alcuni dei voli che si effettuano a partire da oggi sono previste cerimonie inaugurali alla presenza del Presidente dell'Enac, Vito Riggio, di rappresentanti delle Istituzioni nazionali e siciliane e del vertice della compagnia Meridiana.


“Voler bene all'Italia”: si è conclusa ieri la prima festa nazionale dei comuni sotto i 5000 abitanti: una realtà che custodisce gran parte delle chiese, delle dimore storiche, delle biblioteche e delle tradizioni che ci rendono orgogliosi di essere italiani. Insomma, la festa dei piccoli comuni che fanno grande l’Italia. L'iniziativa si è svolta sotto l'Alto patronato della Presidenza della Repubblica e col sostegno del Commissario europeo Romano Prodi. Tanti i comuni dell’agrigentino che non superano i 5000 abitanti: Alessandria Della Rocca, Caltabellotta, Cianciana, Bivona e Siculiana si aggirano dai 5200 ai 4800 abitanti. Realmonte conta 4130 anime. 3790 abitanti a Castrofilippo: proprio qui è stata organizzata dalla giunta Ippolito una grande festa, per rivalutare il patrimonio del piccolo centro, cui è stato invitato anche il presidente Cuffaro. Solo 3300 abitanti per Burgio, Montevago, Santa Elisabetta, Camastra e Montallegro. Seguono nella lista di questi piccoli comuni che punteggiano la provincia di Agrigento, Lucca Sicula e Sant’Angelo Muxaro sui 2000 abitanti; Villafranca Sicula, Joppolo Giancaxio e Comitini con meno di 1500 abitanti. Paesini dove praticamente si conoscono tutti per nome. Piccoli borghi di cui non si sente mai parlare, ma che hanno fatto la storia del “bel paese”. A volere questa prima festa nazionale è stata Legambiente, da anni impegnata in una campagna Piccola Grande Italia, appunto, per tutelare e valorizzare questi centri, e anche grazie al contributo dell'Enel.


Ha reso le mosse da Canicattì, centro da cui provengono gran parte degli arrestati, ed è stata denominata “Alta mafia”, per i rapporti che personaggi di spicco di Cosa Nostra hanno saputo creare con i politici e gli imprenditori, insomma con la gente che conta, con il cosiddetto 3° livello. La vasta operazione condotta dalla polizia di Stato nelle province di Agrigento, Caltanissetta e Palermo, ha portato alla notifica di 43 ordini di custodia cautelare in carcere firmati dal gip del tribunale di Palermo, Giacomo Montalbano, su richiesta del procuratore aggiunto del Capoluogo isolano, Annamaria Palma, e del sostituto della Dda Claudio Siragusa. L' inchiesta, condotta dai poliziotti della Squadra mobile di Agrigento, riguarda l' aggiudicazione illecita di numerosi appalti pubblici, la corruzione di funzionari e amministratori locali e la gestione di beni confiscati. Per eseguire l'operazione sono stati impegnati 300 agenti. Fra gli arrestati spicca la figura del deputato regionale dell' Udc Vincenzo Lo Giudice. L' indagato, che è presidente della Commissione regionale Sanità, è coinvolto nell' inchiesta antimafia. Assieme a Lo Giudice è stato arrestato anche un suo collaboratore, Calogero Greco, di 45 anni, anch’egli di Canicattì, come il parlamentare. Ma i nomi eccellenti non si esauriscono qui: in carcere è finito pure il sindaco della città dell’Uva Italia, Antonio Scrimali, eletto nello schieramento di centro-sinistra, accusato di avere affidato un appezzamento di terreno confiscato a boss mafiosi ad una cooperativa agricola che faceva riferimento alla stessa famiglia alla quale era stato sottratto il bene. Come dire: ai mafiosi i beni confiscati …ai mafiosi. E proprio da questo evento hanno preso l’avvio le indagini: in seguito all’uccisione del boss canicattinese Diego Guarneri, i terreni confiscati alla famiglia di quest’ultimo sono stati assegnati alla cooperativa agricola “Graziano Di Giovanna”, che, guarda caso, faceva capo proprio alla famiglia Guarneri, imparentata con il primo cittadino di Canicattì, ora in cella.  Fra gli arrestati, inoltre, è finita una miriade di ingegneri, architetti, dirigenti comunali, funzionari di banca e di enti pubblici, imprenditori, tutti legati ad affari gestiti da Cosa nostra. In manette anche un favarese: Giuseppe Carlino, ingegnere edile, incensurato. Di origini favaresi pure altri 2 fermati : Giuseppe Sutera, imprenditore edile residente ad Agrigento, e Salvatore Vaccaro, segretario del comune di Comitini, residente a Grotte. Nella lunga lista nera figura anche un consigliere provinciale dell’UDC, Salvatore Iacono, dirigente presso il genio civile di Caltanissetta, l’ex coordinatore generale dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Agrigento, Franco Castaldo, e il presidente dello stesso IACP, Salvatore Failla. Le accuse per gli indagati sono a vario titolo quelle di associazione mafiosa, corruzione, turbativa d' asta, abuso d' ufficio e gestione illecita di beni confiscati.Si è riunito stasera alle 19 il consiglio comunale di Favara. Dopo 4 sedute di fila e l’approvazione di 13 articoli del nuovo statuto, i consiglieri comunali tornano ad occupare gli scranni dell’aula Falcone-Borsellino per procedere con lo studio del nuovo statuto. 134 articoli sono stati deliberati dall’amministrazione comunale: gli articoli vengono via via emendati dalla 7° commissione consiliare che studia i regolamenti; alla fine arrivano in aula gli articoli emendati per farli passare sotto l’attenzione del consiglio che può modificarli per renderli più completi. La 7° commissione consiliare, presieduta dal consigliere Francesco Schembri e composta dai consiglieri Luigi Sferrazza, Calogero Licata, Antonietta Vita e Giovanni Bennardo, ha già emendato una buona parte degli articoli deliberati dalla giunta Airò. È compito del consiglio ora esaminarli per l’approvazione finale.


I lavori del consiglio provinciale riprendono invece domani pomeriggio alle ore 18. Ben 34 i punti all’ordine del giorno da trattare, tra cui la modifica delle designazioni di alcuni componenti supplenti della Sottocommissione elettorale di Ribera ed alcune mozioni ed interpellanze presentate dai consiglieri provinciali su diversi argomenti. Tra questi, la zootecnica, l’edilizia scolastica, le pari opportunità, la realizzazione di un Casinò in provincia di Agrigento e la viabilità. Inoltre è previsto il riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio.


Gli Esercizi spirituali, predicati dall’Arcivescovo Luigi Bommarito, sono iniziati ieri presso la Chiesa Madre di Favara e si terranno fino al 2 Aprile, dove, ogni giorno, sarà celebrata la Santa Messa. Seguirà giorno 1 Aprile con l’Adorazione Eucaristica, mentre il giorno dopo, ci sarà la Via Crucis Cittadina, diretta dall’Arcivescovo Bommarito e animata dai giovani con raduno in Piazza Don Giustino. Inoltre gli ammalati che hanno difficoltà ad essere accompagnati in Chiesa, possono rivolgersi in parrocchia, dove un gruppo di volontari saranno a loro disposizione. Come ci ha spiegato l’arciprete di Favara Don Giuseppe Veneziano e lo stesso Arcivescovo Luigi Bommarito.


Il Workshop, organizzato dal Laboratorio Regionale Siciliano IN.F.E.A. dal tema “La rete Infea dalla teoria alla pratica”, si è tenuto presso l’Aula Consiliare del Comune di Randazzo. Presente per la Provincia Regionale di Agrigento, l’Assessore Domenico Palumbo Piccionello e Anna Capizzi che ha illustrato ai presenti il progetto presentato dall’Ente e cofinanziato dalla Regione, che si propone di istituire un Laboratorio Territoriale, il cui scopo è l’educazione attiva nei confronti dei formatori, degli allievi, dei cittadini; altre finalità del Laboratorio sono l’incremento di azioni per lo sviluppo sostenibile collaborando alla progettazione e supportando la presentazione di progetti a finanziamenti regionali, nazionali e europei; così come la promozione della partecipazione dei cittadini con l’organizzazione di dibattiti, studi, sondaggi.


Terza sconfitta di fila per la Gelma Seap Aragona: è caduta sotto i colpi della DiMeglio Brums Busto Arsizio la formazione allenata da Paolo Giribaldi che sembrava aver abbracciato la vittoria. In vantaggio di 2 set, la squadra aragonese non ha saputo chiudere bene la gara: sul filo di lana la conclusione del primo set, terminato 26-24; un distacco più evidente nel secondo, anche questo portato a casa dalla Gelma per 25 punti contro un misero 18 messo a segno dalle lombarde. Ma a questo punto, l’insperata rimonta: la DiMeglio rimonta con un 20-25; poi si porta al pareggio nel quarto set, con 21-25, che fa passare le squadre al tie-break. Aggiudicato, dopo tante sofferenze, dalle lombarde che davvero non ci speravano più. Un solo punto dunque in casa Gelma, che rimane 8° in classifica ma da 4 a 6 lunghezze dal 5° posto, con tanta delusione nella dirigenza che non crede più nella possibilità di accedere agli spareggi dei play-off.


I Consiglieri comunali dell’UDC di Favara, considerando il fatto che sono passati due anni dall’insediamento dell’Amministrazione del sindaco Airò, sollevano l’annosa questione della riorganizzazione del personale comunale. Affermano i consiglieri di centro-destra, che da quando si è insediata la giunta Airò non si è mai parlato di rotazione del personale, specialmente di quella dei funzionari, che in molti casi hanno messo radici nei vari settori in cui operano, con il rischio di creare dei veri e propri centri di potere. A tal riguardo il gruppo consiliare dello scudo crociato, si rivolge con una interrogazione al primo cittadino, per sapere cosa impedisce una riorganizzazione di tale settore che darebbe sicuramente una mano utile a quel tanto lodato atteggiamento di trasparenza.


La UIL di Agrigento è contraria a quella che può essere definita una vera e propria “Riscrittura” della Costituzione, poiché non completa, ma complica quel disegno “Federale”, iniziato con la Riforma del 2001: questo è quanto dichiara il Segretario Generale della UIL di Agrigento, Aldo Broccio. Si muovono quindi sia sul metodo che sul merito le critiche mosse dalla Uil. Sul metodo, la maggioranza sembra ostinata  a ripetere l’errore compiuto dall’allora maggioranza di centro sinistra, usando la Riforma più come una clava politica che come ricerca del bene comune, con il risultato che al prossimo possibile cambio di maggioranza si ricominci da capo trasformando la transizione in regola stabile. Mentre per quanto riguarda il merito, l’organizzazione sindacale non condivide i contenuti dell’articolato della Riforma, perché non vi è un equilibrio che dia stabilità alle Istituzioni centrali e in questo modo non si può risolvere il problema del rapporto tra Stato e Regioni.


L’Ipacem ed il suo avversario Terrasini si somigliavano in campo solo nelle maglie indossate dai giocatori, schierati in entrambe le formazioni in tenuta azzurra e bianca: per il resto, solo un enorme divario tecnico che ha permesso all’Ipacem di trionfare sui palermitani per 3 set a 0. Una vittoria netta contro un avversario per la verità modesto. Il primo set termina sul 25-22, poi nel secondo parziale i favaresi vincono ancora più nettamente 25-14 e chiudono definitivamente il match col terzo set vinto 25-18. I 3 punti conquistati dai ragazzi di Peppe Caldura non servono però a variare la posizione in classifica dei favaresi: infatti l’Ipacem rimane ancora secondo a 2 punti dalla capolista Sciacca, che ha vinto 3 ad 1 nella gara casalinga disputata contro il Gela. Intanto, i favaresi si concedono un meritato riposo: saranno fermi nel prossimo turno, per l’improvviso ritiro dell’avversario Castelvetrano.


Un terribile week-end di sangue. Un incidente mortale si è verificato sulla 115 al bivio di Naro, sabato sera attorno alle 20. Nello scontro ha perso la vita un manovale favarese, Giuseppe Licco, 22 anni. La macchina, una Peugeot 106, su cui Licco viaggiava, era guidata da Leonardo Vaccaro, anche lui favarese di 22 anni. lI loro cammino si è drammaticamente interrotto durante un tentativo di sorpasso non riuscito. I due stavano andando ad Agrigento per trascorrere la serata dopo essere stati a Palma per una festa tra amici. Leonardo Vaccaro è rimasto gravemente ferito, così come Maria Grazia Provenzali, una palmese di 40 anni che si trovava a bordo dell’auto, una Opel Corsa, coinvolta nell’incidente con la 106 dei favaresi. Non sono ancora chiare le cause dell’impatto mortale.


 

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