Edizione del 19/03/2004

A cura della redazione giornalistica di Sicilia TV
Direttore Responsabile: Dario Broccio

 


Nel piccolo paese di Castrofilippo, tra culto e tradizione, si intreccia l’usanza dei cosiddetti “Vicchiareddi”. Sono delle mense che sin dall’antichità i nobili della cittadina preparavano per i più bisognosi, invitandoli a consumare pasti della civiltà contadina, tra i quali si distinguevano la minestra ed il pane dalle svariate forme del corpo umano che richiedeva le grazie di S.Giuseppe. Tra la popolazione castrofilippese, nessuno ricorda un simile coinvolgimento di persone nel tradizionale convivio, allestito da un solo devoto. Ma quest’anno, proprio a Castrofilippo, una signora del luogo ha invitato ben 180 persone ad impersonare i “Vicchiareddi” in una mensa che, per le dimensioni da guinness, ha richiesto la prenotazione di un apposito ristorante.  Alle 12 circa di stamani, l’arciprete di Castrofilippo, don Angelo Martorana, ha avuto il compito spossante di benedire, tra la plausibile confusione, tutti e 60 i banchetti in onore di S.Giuseppe.


Una piccola Roma: così vuole essere la marcia per la pace prevista per sabato pomeriggio a Licata, in concomitanza con la manifestazione nazionale contro la guerra in Iraq, organizzata dai movimenti nella Capitale Italiana. E domani i Verdi agrigentini saranno presenti all’iniziativa. “Le nostre azioni contro la guerra risalgono alla notte dei tempi” dicono Miccichè e Ferraro, “l’ iniziativa  di Licata è di alto profilo umano e culturale ed è assurdo tacciare una marcia per la vita come “Manifestazione di parte” come è avvenuto da alcuni ambienti politici licatesi. Noi saremo presenti al corteo con una nostra delegazione e continueremo il nostro impegno sia per la strada sia nelle istituzioni – hanno continuato i due esponenti del partito del Sole che Ride –  per fare in modo che questa assurda occupazione militare abbia fine e che i nostri ragazzi inviati in terra straniera tornino a casa”.


Il governo regionale oggi ha provveduto all’approvazione ed all’invio a Sala d’Ercole di due distinti disegni di legge per estendere i benefici in favore delle vittime della mafia, ai familiari dei siciliani caduti a Nassiriya, ed ai parenti di Mohamed Abid, deceduto per salvare dal mare tre persone. Lo ha annunciato il governatore Salvatore Cuffaro, chiedendo al presidente dell’Ars Guido Lo Porto una sessione straordinaria urgente per i due provvedimenti. Un intervento che segue di meno di dodici ore il clamoroso naufragio in aula del precedente provvedimento di solidarietà, incagliato sulla mancanza di fondi e su un’inestricabile matassa regolamentare.


Encomiato dalla valorosa visita del Generale del Corpo d’Armata Umberto Fava, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza ha accolto con tutti gli onori l’Alto Ufficiale. Il Comandante Interregionale per l’Italia Sud Occidentale ha incontrato le massime autorità civili, religiose e militari della provincia, il Vescovo Monsignor Carmelo Ferraro, il Prefetto Fulvio Sodano, il Procuratore della Repubblica Ignazio De Francisci, il Presidente della Provincia Regionale Enzo Fontana. Il Generale Fava ha colto l’occasione per illustrare ai militari del corpo della guardia di finanza gli obiettivi da perseguire e per esprimere apprezzamento per i brillanti risultati operativi conseguiti.


Coordinatore della Margherita, Diego Cusumano, comunica che domani alle 10:30, presso la sede di Democrazia è Libertà La Margherita, si terrà una conferenza stampa dei coordinatori dei partiti dell’Ulivo, e degli Onorevoli Giovanni Manzullo, Nino Papania ed Angelo Capodicasa, per presentare la proposta del reddito di cittadinanza, concordato dall’ulivo e presentato alla Camera dall’On. Fassino ed all’Assemblea Regionale dai Deputati Capodicasa e Papania.


Si alza domani il sipario sul terzo cartellone artistico del Castello Chiaramontano di Racalmuto. Una mostra, organizzata dall’associazione turistica Pro Loco “Nea Polis” di Racalmuto, che vedrà la partecipazione dei principali club ed associazioni di modellismo che sono stati realizzati in Sicilia. Nel corso della vetrina espositiva, sarà possibile ammirare i migliori lavori di modellismo. Interessanti, per gli appassionati e per i più piccoli, gli angoli delle stanze del Castello dedicate al genere fantasy, fra cui quelli riservati al “Signore degli anelli” e ai “Manga giapponesi”. Nella giornata conclusiva di domenica 28, alle ore 18, durante la cerimonia di premiazione dei partecipanti verrà presentata ufficialmente la Pro Loco “Nea Polis” di Racalmuto e le sue attività ed iniziative previste per l’anno.


Dopo la partecipazione alle mostre “Le stanze di Eros” tenutesi nella galleria di Piombino e all’expò di Reggio Emilia, la crescente attività artistica del pittore racalmutese, Piero Baiamonte, prosegue con una personale alla galleria, di nuova apertura, di Camastra.  L’ artista, oltre a essere un valido pittore che dedica particolare attenzione alle figure femminili, cura l’organizzazione di mostre ed eventi culturali al Castello Chiaramontano di Racalmuto. La vetrina sarà inaugurata, domenica 21 marzo, alle 18, e proseguirà poi, dal 3 al 18 Aprile, nell’ esposizione della galleria Regina di Quadri di Siracusa.


Sarà convocato, per martedì 23 Marzo, presso l’ aula consiliare Luigi Giglia della Provincia Regionale di Agrigento, un consiglio provinciale straordinario, convocato dal Presidente Rino Lo Giudice in accordo con i capogruppi, avente come unico punto il dibattito sulla realizzazione dell’aeroporto in provincia di Agrigento.


La prima edizione della mezza maratona della Concordia Città di Agrigento, organizzata dal Lions Club, dalla Pro Sport di Ravanusa e patrocinata dalla Provincia Regionale in collaborazione con il comune di Agrigento, la camera di commercio, la Regione e l’Ente parco Valle dei Templi, sarà presentata domani alle 9:30 nel corso di una conferenza stampa al Palacongressi di Agrigento. Interverranno il sindaco del capoluogo Aldo Piazza, il Presidente della Provincia Vincenzo Fontana, l’ Assessore Provinciale allo sport  Salvatore Montaperto e gli organizzatori Calamita e La Greca.


Culto e tradizione che si intrecciano per dar vita ad uno spettacolo unico al mondo. Quella della “minestrata di San Giuseppe” è una tradizione che ci contraddistingue da sempre. Una usanza consolidata, per la quale dobbiamo lottare strenuamente affinché non venga perduta. Perché un popolo si caratterizza soprattutto per i suoi costumi, e proprio Favara non può trascurare le sue origini contadine. Ma la minestra di San Giuseppe è una usanza così radicata che difficilmente si può pensare vada perduta nel tempo. E per cercare di mantenere viva la tradizione, si deve far leva proprio sui bambini, custodi del futuro del nostro paese. Questo l’intento della realizzazione della minestrata in quasi tutte le scuole del paese, in cui genitori ed alunni hanno fatto la raccolta dei poveri ingredienti occorrenti per preparare il tipico piatto: a partire dalla pasta, dalle forme e dalle lunghezze più svariate; i legumi, da sempre conosciuti come “pasto dei poveri”; il buon olio degli ulivi secolari che vegetano nelle nostre floride terre. Il tutto, versato in un pentolone, messo sul fuoco a cuocere la prelibata minestra. Ed i ragazzi dell’Istituto alberghiero Ambrosini non hanno fatto mancare la loro maestria per l’importante occasione: divisi per tutte le scuole, hanno fatto nascere, dagli ingredienti raccolti dai bimbi, una gustosa minestra in ogni piccolo angolo della città. E mentre fervevano i preparativi per la minestra, i fanciulli dell’Istituto comprensivo Vitaliano Brancati, scuola elementare di Via Sant’Angelo, si sono esibiti in danze dal sapore folkloristico, che certo non può mancare in tali celebrazioni. Spostandoci nell’altro plesso dell’istituto Brancati, in Via Grotte, dove alloggiano le aule della scuola materna e media, ecco il buon pane di San Giuseppe, che raffigura suggestivamente l’immagine del santo. E qui, non solo pane e minestra, ma anche i dolci hanno trovato spazio nelle tavole imbandite: certo con la pasticceria si è un po’ andati contro la tradizione, ma va bene lo stesso. È servito almeno per coinvolgere maggiormente i ragazzi, ghiotti più di dolciumi che di minestre. Proseguiamo questo lungo viaggio nella tradizione favarese nel I Circolo Didattico: qui le mense avevano anche un capo tavola, San Giuseppe in persona, con il suo bastone e costumi d’altri tempi, affiancato dalla Beata Maria Vergine e con il Bambin Gesù. Anche qui, spazio a torte e crostate, ma i bambini della scuola elementare di Via Bersagliere Urso, con i loro inseparabili cappellini rossi e gialli, sembrano preferire la minestra. Le tradizioni radicate, il popolo unito, la modestia dei poveri, le cose sacre cui si rende grazie: tutto questo è San Giuseppe, un evento che ogni anno si rinnova per la gioia di tutti. In Piazza Capitano Vaccaro, i bambini della scuola materna del primo circolo didattico non avranno sentito la solennità della cerimonia, mentre il parroco si accingeva a benedire il pasto in onore del nostro protettore, ma anche loro hanno gustato con piacere la minestra consacrata alla tradizione secolare di Favara. Eccoci dunque arrivati alla Scuola Media “Capitano Vaccaro”: ed ecco i bambini, raccolti dietro le transenne ad assistere con curiosità alla preparazione della minestra. In un quartiere pulsante come quello di Via Agrigento, costretto a convivere fra mille problemi, non si possono trascurare tradizioni così sentite dalla popolazione favarese. Terminiamo il nostro percorso in Via dei Mille: la cinquantennale Scuola Media “Antonio Mendola” sa cosa sono le vere tradizioni, e non ha fatto mancare una lunghissima tavolata che offriva ogni ben di Dio. Il tutto sempre all’insegna della riscoperta dei folclori di Favara, che fanno la nostra storia e preservano il nostro futuro.


Il caotico e distorto sviluppo urbanistico di Favara, negli ultimi decenni, impone la necessità di colmare in tempi brevi i notevoli ritardi di programmazione dell’iter di approvazione del piano regolatore generale. In questa direzione si è reso di fondamentale importanza sviluppare un fecondo confronto che investa non solo le professionalità specifiche, ma anche le forze istituzionali, politiche, sociali ed economiche del territorio. Tutta la città deve essere coinvolta nell’importante realizzazione dello strumento urbanistico, perché di vitale importanza per la nostra economia ed il nostro sviluppo. Con l’intento di puntare al recupero del centro storico, realizzare un piano del colore che possa dare decoro cromatico ai prospetti, risanare aree agricole fortemente antropizzate, migliorare la viabilità urbana, è stato portato avanti, ieri sera, in una delle stanze del Castello Chiaramontano, un dibattito dal quale sono emerse numerose proposte di direttive per la revisione del piano.


 

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