Edizione del 27 maggio 2003

A cura della redazione giornalistica di Sicilia TV
Direttore Responsabile: Dario Broccio

 


Oltre alle provinciale in diversi comuni dell’Agrigentino si è corso anche per  il rinnovo delle amministrazioni comunali. In estrema sintesi vediamo quali  i candidati alla poltrona di sindaco è stato eletto in prima battuta e quali invece i ballottaggi. Dopo un anno di reggenza da parte del commissario ieri Grotte a eletto alla poltrona di Sindaco Giacomo Orlando  candidato di Centro sinistra che ha avuto la meglio su Filippo Giambra sostenuto dal centro destra. Eletti al primo turno anche il primo cittadino di Sambuca di Sicilia Martino Maggio, riconfermato a Santo Stefano di Qusiquina Salvatore Presti. A Sant’Angelo Muxaro e Vittoria per Giuseppe Leto. A Menfi eletto in prima battuta  Antonino Buscemi, a Calamonaci vince Gioacchino Guddemi, a Caltabellotta Calogero Pumilia, a Camastra Angelo Cascià, a Cianciana  ce la fa Salvatore Sanzeri, mentre a Joppolo eletto Salvatore Lo Dico, Giovanni Oliviero è il primo cittadino di Lucca Sicula.  a licata invece e  battaglia  tra  Angelo Biondi, e  Giocchino Mangiaracina, questi andranno al ballottaggio il prossimo 8 e 9 giugno, ad Alessandria della Rocca Eletto Giuseppe Vaccaro.


Ha vinto, aldilà dell’ovvietà, la fredda logica dei numeri, che hanno tradotto in un inappellabile risultato la diversa valenza delle forze messe in campo dagli schieramenti. Ha vinto, soprattutto, la capacità, consolidata negli ultimi tempi dal centro-destra, di penetrare nei vari ambiti della realtà sociale, di gestirne le complesse istanze, di allargare il raggio d’azione delle sue diverse anime politiche ritagliando loro visibilità e spazi di manovra ben definiti. Sono state queste, ad esempio, le premesse attorno alle quali, in provincia di Agrigento, Vincenzo Fontana è stato rieletto alla carica di Presidente già al primo turno e con una percentuale di consensi addirittura superiore, oltre il 56%, a quella che nel 1998 gli permise di varcare la soglia del palazzo di piazza Aldo Moro al posto dell’allora avversario uscente Vivacqua. Quest’anno il principale sfidante era Luigi Birritteri, magistrato prestato alla politica per cercare di ridare unità e slancio a un centro-sinistra incapace di arrestare l’emorragia di voti registratasi al suo interno dal 2001 a oggi e che non riesce ad Agrigento, come nel resto della Sicilia e in tante altre parti d’Italia, a trovare leader in grado di coinvolgere nuovi elettori al di fuori degli storici tesserati di partito. Ebbene, Birritteri ha tentato, specialmente subito dopo la presentazione della sua candidatura, di vivacizzare quello che fu una volta l’Ulivo, riunendo attorno a un unico tavolo la miriade di forze della galassia di centro-sinistra e aggiungendo di suo la lista recante il proprio nome, aperta al mondo delle professioni. Una sorta, insomma, di cartello cosiddetto espressione della società civile, in voga nella prima metà degli anni 90 e arricchito oggi dalla guida di una persona, appunto Birritteri, che proprio alla società civile ha fatto continuo riferimento per cercare di invertire la tendenza  e disarticolare il composito quadro della Casa delle Libertà. Quando però la campagna elettorale è entrata nel vivo e le timide divisioni in seno al centro-destra sono state messe a tacere, il centro-sinistra ha perso gradualmente mordente lasciandosi schiacciare dal peso delle liste avverse e delle relative deputazioni. Per Vincenzo Fontana è diventato così più facile del previsto imporsi, mettendo sul piatto della bilancia l’esperienza della legislatura appena trascorsa e soprattutto lasciando intravedere i potenziali risultati che una sua rielezione avrebbe determinato per la provincia di Agrigento in termini di sviluppo legato alla realizzazione delle tanto attese infrastrutture. E qui si apre ora la vera scommessa del Presidente e dell’intero centro-destra, perché nei prossimi cinque anni ciò che finora è stato definito in sede di progettazione dovrà necessariamente passare alla sua fase attuativa, si chiami aeroporto a Racalmuto, raddoppio della strada statale 640 Porto Empedocle-Caltanissetta, ammodernamento della 189 Agrigento-Palermo o potenziamento dei moli di Sciacca, Porto Empedocle e Licata. Ciò per rimanere in tema di collegamenti, ma i bisogni della realtà agrigentina non si fermano certo a questo se solo si pensa alle aree industriali da far decollare, alla realtà universitaria da consolidare, al turismo da rilanciare, alla viabilità, diciamo secondaria, da migliorare, alle strutture scolastiche da realizzare, all’ambiente da tutelare, all’agricoltura da valorizzare. Come dire che alla nuova Giunta provinciale attende un quinquennio di responsabilità amministrative niente affatto irrilevanti. L’opposizione, dal canto suo, dovrà ancora una volta rimettere insieme i cocci e stavolta a farlo non ci sarà più Birritteri, che ha già annunciato il suo ritorno in Magistratura. Dinanzi a tale scenario, per concludere, un’ultima considerazione o meglio auspicio: la bassa affluenza alle urne registratasi quest’anno faccia tutti riflettere sulla necessità di far riacquistare ai cittadini la fiducia nelle istituzioni.


Non ci sarà quindi ballottaggio per l’elezione del Presidente della Provincia regionale di Agrigento. L’uscente Vincenzo Fontana è stato infatti confermato battendo con largo margine gli altri quattro candidati alla massima carica provinciale. Il rappresentante della Casa delle Libertà ha riportato il 56,7% dei consensi, precedendo l’esponente del centro-sinistra, Luigi Birritteri, attestatosi al 38,6% dei suffragi. Ridotte infine le preferenze per i rimanenti concorrenti, con Giuseppe Catania, del Pri, che ha ottenuto il 2,2%, Giuseppe Cammalleri, della Fiamma Tricolore, fermatosi all’1,5% e Pietro Ciulla, della lista Lavoro, Sviluppo e Solidarietà, che ha totalizzato l’1,2% dei voti.


L'abolizione dell'obbligo della compilazione della ricetta in ''tutte lettere”; la possibilità di prescrizione a carico del Servizio Sanitario Nazionale, attraverso la ricetta in triplice copia, dei medicinali contenenti oppiacei per somministrazione orale; l'abolizione, per il medico prescrittore, di conservare la copia della ricetta a lui destinata. Sono le norme che semplificano la prescrizione di medicinali contro il dolore, contenute in un decreto di prossima pubblicazione, che il ministro della Salute, Girolamo Sirchia, ha enumerato presentando la Giornata del Sollievo. l’obiettivo è quello di costruire un sistema di cure palliative  La cura del dolore, in tutte le sue sfumature, fisiche, psicologiche, spirituali, oggi non solo è possibile, ma è diritto di ogni malatò. L’obiettivo quello di realizzare un    sistema di cure palliative collocate all'interno di una rete integrata di servizi di assistenza ai malati gravi, di facile accesso, realizzata attraverso il lavoro di equipe multidisciplinari specializzate. Con al centro il domicilio, ''sede di intervento privilegiata ed in genere preferita dal malato e dalla sua famiglia.


 Prosegue anche nella serata di oggi la disinfestazione nel territori comunale di Favara, questa sera interessate dalla operazione sarà l’area delimitata dalle vie Regione Siciliana, Capitano Callea, via Agrigento, via Campagna, via Caporale Mazza, Contrada Portella, domani invece 28 maggio l’operazione interesserà l’area delimitata dalle vie  Carlo Alberto  Dalla Chiesa, viale Pietro Nenni, via Ugo Foscol, via Sant’Angelo, Via Pio La Torre.


 E ad esprimere soddisfazione per il risultato ottenuto, la conquista di un seggio al consiglio provinciale è il coordinatore provinciale di Italia Dei Valori Salvatore Petrotto. Questi sottolinea come malgrado le tante invincibili armate che dovenano, dice, cambiare il mondo e che hanno soltanto raggiunto dei magri risultati, Italia dei valori raggiunge lo stesso risultato della lista Birritteri, cioè un consigliere provinciale eletto.


Si svolgerà tra Racalmuto e Favara la terza Rassegna regionale dei Grandi vini Rossi Siciliani. L’evento che prenderà il via il prossimo 29 maggio presso il Castello Chiaramontano di Racalmuto si concluderà sempre all’interno dello stesso maniero il primo di giugno. Presso il castello Chiaramontano di Favara invece avrà luogo il II concorso eno-gastronomico “IL NERO D’AVOLA IN CUCINA” in cui verranno preparati diversi piatti tipici con l’ausilio del nero d’Avola. Un momento sarà riservato anche alla degustazione e la presentazione dei vini della provincia.


Ritorna la preoccupazione tra gli abusivi della zona A di Agrigento che sabato scorso si sono visti notificare  altri nuovi espropri. Ma se la cosa non è stata vissuta con serenità dagli interessati che hanno visto questo atto come una forzatura visto che la notifica è avvenuta sabato scorso giornata di silenzio in questa campagna elettorale, a  parlare di semplice coincidenza è la soprintendenza ai beni culturali Graziella  Fiorentini.  Sulla faccenda ieri si è registrato l’intervento dell’assessore Granata che ha diramato alla soprintendenza un comunicato per bloccare gli ulteriori provvedimenti che vi fossero in corso di notifica.


Uno stage formativo per il restauro e la conservazione dei tessuti antichi e pregiati è stato promosso dal Centro per la progettazione e il restauro della Regione. L'organizzazione tecnica e scientifica è del laboratorio di restauri dei manufatti di origine organica. Lo stage, che comincerà il 4 giugno e si concluderà il 2 luglio, è diretto a conservatori, operatori e storici dell'arte, sia dipendenti regionali sia esterni. Il percorso formativo toccherà il metodo di classificazione e la schedatura, la tipologia degli interventi, il corretto uso del materiale tessile, la documentazione fotografica e grafica dei reperti, la pulitura con solventi e la vaporizzazione. E' previsto anche lo studio e il restauro di una poltrona del XVIII secolo in legno dorato, rivestita in seta rossa con ricami in filo d'oro conservata nel museo Pepoli di Trapani. Le domande di ammissione vanno presentate al Centro regionale per la progettazione e il restauro (Via Cristoforo Colombo 52, Palermo, telefono 091/6398663).


E’ l’UdC, fresca erede di quella che fu un tempo la Balena Bianca, il primo partito in provincia di Agrigento. La scommessa dei centristi della Casa delle Libertà, che qualche mese fa avevano dato vita alla nuova formazione politica, nata dalla fusione di Ccd, Cdu e Democrazia Europea, è stata infatti ampiamente vinta se si considera i complessivi 53962 voti di lista ottenuti, per una percentuale pari al 21,9. Ciò è valso, al partito dello scudo crociato, l’aggiudicazione di ben 8 seggi nei quattro collegi, tre in più di Forza Italia, calata ad Agrigento rispetto al 1998 e che con 35456 suffragi e 5 scranni consiliari, segue a ruota l’Unione democristiana di centro. Il terzo partito è invece quello dei Ds, che pur perdendo terreno in termini di consensi, scesi a 28948, riescono a confermare 4 seggi a sala Giglia con uno share dell’11,7%. Cresce, invece, An, la quale balza con 24894 voti di lista al 10,1%, confermando anch’essa 4 consiglieri. In ascesa anche la posizione del Nuovo Psi, che con 16381 preferenze sale al 6,6%, riaggiudicandosi 2 seggi. Poco più indietro, con 16083 voti, pari al 6,5%, troviamo la Margherita, al debutto nelle consultazioni provinciali e alla quale vanno altri due scranni. Rimanendo nell’ambito del centro-sinistra, l’Udeur ha riportato 15117 voti di lista, per una percentuale del 5,7 che gli vale 2 seggi. A quota 9897 suffragi troviamo poi Nuova Sicilia, che attestandosi al 4% entra in Consiglio Provinciale con 1 rappresentante. 8263 sono i consensi accordati alla neonata Lista Birritteri, con il 3,4% che gli garantisce la conquista di 1 scranno, così come sono riusciti a fare, rispettivamente: lo Sdi, con 7347 voti pari al 3%, i Liberal Socialisti con 6128 suffragi pari al 2,5%, Rifondazione Comunista con 4890 preferenze pari al 2%, Patto per la Sicilia con 4813 voti pari al 2%, il Pri con 4409 suffragi pari all’1,8% e la Lista Di Pietro con 3420 preferenze pari all’1,4%. Non entrano in Consiglio, infine, la Fiamma Tricolore che ha ottenuto 2344 voti pari allo 0,9%, i Verdi, fermatisi a 2031 voti pari allo 0,8%, i Comunisti Italiani con 1674 suffragi pari allo 0,7% e la lista Lavoro, Sviluppo e Solidarietà, ultima con 1428 preferenze pari allo 0,6%.


 A proposito delle affluenze alle urne  riepiloghiamo i dati definitivi relativi all’intera provincia e alla città di Favara. Complessivamente,  nei quattro collegi a fronte di 457mila631aventi diritto, hanno  votato poco più di 224mila elettori per uno share pari al 49%. A Favara invece su 30966 aventi diritto a recarsi nei seggi sono stati in 19954 pari al 64,4%. Ma seguiamo nel prossimo servizio una biografia del rieletto presidente Fontana.


A primeggiare nella compagine consiliare dell’Udc è Piero Luparello, con 3318 voti, eletto nel collegio di Agrigento e per il quale si sussurra sia già pronta la poltrona di Presidente dell’aula Giglia. A seguire, nell’ordine, Rino Lo Giudice con 3311 preferenze e Alfonso Sapia con 3197, eletti entrambi nel collegio di Canicattì, Carmelo Pace con 3181 suffragi, eletto nel collegio di Sciacca, Calogero Gattuso con 3012 voti e Carmelo Castiglione con 2944, ambedue eletti nel collegio di Licata, Salvatore Iacono con 2927 preferenze, eletto nel collegio di Agrigento e Francesco Giambalvo eletto con 1958 suffragi nel collegio di Sciacca. Nel nuovo gruppo consiliare di Forza Italia il più votato è stato il favarese Gioacchino Zarbo eletto con 2999 preferenze nel collegio di Canicattì, seguito rispettivamente da Nicolò Testone, eletto con 2299 suffragi nel collegio di Sciacca, Angelo Bennici, con 2276 voti e Lorenzo Pace, tutti e due eletti nel collegio di Licata e Vincenzo Cappello, eletto con 1963 voti nel collegio di Agrigento. I quattro consiglieri dei Ds sono Simone Di Paola, eletto nel collegio di Sciacca con 2336 voti, Giuseppe Giglione, eletto nel collegio di Agrigento con 1936 preferenze, Liborio Giracello, eletto con 1481 suffragi nel collegio di Canicattì e Pasquale Amato, eletto con 958 voti nel collegio di Licata. In Alleanza Nazionale i quattro scranni saranno occupati da Giancarlo Granata, eletto nel collegio di Canicattì con 2805 voti, Luigi Gentile, eletto con 2357 preferenze nel collegio di Agrigento, Giovanni Taverna, eletto nel collegio di Licata con 1703 suffragi e Mario Lazzano, eletto con 1251 voti nel collegio di Sciacca. I due consiglieri del Nuovo Psi sono Calogero Traina, eletto con 1516 preferenze nel collegio di Canicattì e Vincenzo Cangemi, eletto nel collegio di Licata con 1310 suffragi. I due seggi della Margherita vanno a Domenico Falzone, eletto nel collegio di Licata con 919 preferenze e Diega Carlino, unica donna, eletta nel collegio di Canicattì con 889 voti. I due consiglieri dell’Udeur sono Ignazio Di Prima, eletto nel collegio di Sciacca con 1413 preferenze e Antonio Geremia, eletto con 1222 suffragi nel collegio di Canicattì. Chiudiamo con i singoli consiglieri eletti nelle altre liste, ossia: Rolando Montalbano, eletto nelle fila di Nuova Sicilia con 862 voti al collegio di Sciacca, Mariano Ragusa, eletto dai Liberal-Socialisti con 1244 preferenze nel collegio di Sciacca, Pasquale Saladino, dello Sdi, eletto nel collegio di Sciacca con 507 suffragi, Onofrio Cammilleri, del Patto per la Sicilia, eletto con 677 voti nel collegio di Agrigento, Renato Bruno, della Lista Birritteri, eletto nel collegio di Agrigento con 936 preferenze, Francesco Tuttolomondo, di Rifondazione Comunista, eletto con 401 suffragi nel collegio di Agrigento, Giovanni Di Sciacca, della Lista Di Pietro, eletto con 117 voti nel collegio di Agrigento e Carmelo Picarella, del Pri, eletto nel collegio di Agrigento con 841 preferenze.


E’ passiamo ora a prendere in considerazione  i voti ricevuti  dai candidati locali nel collegio di Canicattì, precisiamo che i dati  elencati  sia nei precedenti servizi cosi come in quello che andremo a seguire, potrebbero avere delle lievi imprecisioni rispetto a quelli che saranno i dati ufficiali. Ma seguiamo il servizio di Francesco Taibi.


Ferma restando, come detto, l’unica elezione del forzista Gioacchino Zarbo, sono questi nel dettaglio i voti riportati dai 22 candidati favaresi al Consiglio Provinciale. Nel centro-sinistra, Giuseppe Ferlisi di Rifondazione Comunista, ha totalizzato 210 preferenze di cui 194 a Favara, Antonio Moscato, della Lista Birritteri, 615 dei quali 574 a Favara, Diego Cusumano, della Margherita, 860 di cui 753 a Favara, Carmelo Sciortino, anch’egli della Margherita, 180 dei quali 150 a Favara, Salvatore Pirrera, dell’Udeur, 910 di cui 804 a Favara, Angelo Casà, della Lista Di Pietro, 174 dei quali 170 a Favara, Francesco Piscopo, anch’egli della Lista Di Pietro, 32 di cui 21 a Favara, Calogero Fanara, dello Sdi, 618 dei quali 535 a Favara, Antonino Moscatt, dei Ds, 1260 di cui 1181 a Favara. Passando alla Casa delle Libertà, Rosario Cibella, del Patto per la Sicilia, ha riportato complessivamente 565 suffragi dei quali 524 a Favara, Mariano Lombardo, del Nuovo Psi, 833 di cui 736 a Favara, Marianna Zambito, anch’essa del Nuovo Psi, 403 dei quali 384 a Favara, Loredana Saieva, di Nuova Sicilia, 898 di cui 554 a Favara, Giuseppe Rizzuto di An, 1707 dei quali 1036 a Favara, Giuseppe Limblici di Forza Italia, 173 di cui 157 a Favara, Gioacchino Zarbo, pure egli di Forza Italia, 2999 dei quali 1226 a Favara, Giovanni Alaimo, dell’Udc, 2202 di cui 1570 a Favara, Salvatore Pitruzzella, anche lui dell’Udc, 2762 dei quali 1402 a Favara, Felice Placato, sempre dell’Udc, 1676 di cui 965 a Favara e Alessandro Vita, per finire con l’Udc, 872 dei quali 675 a Favara. Chiudiamo con Libertino Rizzo, della Fiamma Tricolore, che ha totalizzato 45 voti, di cui 36 a Favara e Antonio Alaimo, del Pri, che ha sommato 526 suffragi, dei quali 395 a Favara.

 


 

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