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Edizione del
21
Febbraio 2003
A cura della
redazione giornalistica di Sicilia TV
Direttore
Responsabile: Dario Broccio
Il capogruppo di Alleanza
Nazione al consiglio comunale di Favara, Pietro Montalto, in una interpellanza
al sindaco Airò, mette in risalto le difficoltà che alcuni cittadini che
abitano in periferia incontrano nel vivere la cosa pubblica. Oggetto di riferimento
sono i servizi demografici, come ad esempio la produzione di certificati di
stato civile e anagrafe. Gli uffici di riferimento essendo “tutti allocati
presso la sede centrale del comune di piazza don Giustino” – dice Montalto -
creano “non pochi disagi ai cittadini che vivono nelle periferie del paese, per
altro densamente popolate”. La proposta è quella di creare degli uffici
distaccati - cosa che a detta di Montalto, “non appare problematica, specie per
l’anagrafe che è dotata di sistemi informatici”. Nell’impossibilità di
impiegare nuove unità lavorative - continua il rappresentante di A.N. – “si
potrebbe optare per la collocazione di distributori automatici di certificati
preferibilmente all’interno degli uffici postali, del cimitero e dell’ex carcere”.
Momenti di vita
caratteristici dei tempi passati, questo il tema della manifestazione che si
terrà domani, sabato 22 febbraio, dalle 9:30 in poi presso i locali del teatro
S. Francesco di Favara. L’evento si inserisce nel contesto riguardante la conclusione delle attività del POR organizzate presso il
primo circolo didattico di Favara. Le rappresentazioni teatrali che
impegneranno i bambini sono state affidate agli esperti esterni, Lillo Puccio e
Salvatore Sciortino, responsabili del percorso espressivo-teatrale. I genitori,
che hanno seguito un corso di animazione, saranno impegnati in una
drammatizzazione dialettale di momenti di vita quotidiana. L’occasione
permetterà anche l’esposizione dei cartelloni preparati dai genitori e dagli
alunni durante i rispettivi corsi. A darne comunicazione il dirigente
scolastico del primo circolo, dottoressa Antonietta Maria Morreale.
L’occasione per lo sviluppo
della provincia; questo è quello che rappresentano le aree A.S.I. secondo il nuovo gruppo dirigente dell’unione
industriali di Agrigento. “Bisogna dare una spinta definitiva al rilancio di un
comparto produttivo fermo da tempo” – afferma il presidente dell’unione
Vincenzo Siracusa. Questo quanto è emerso dalla riunione che ha permesso
l’incontro dei rappresentanti delle aziende insediate nelle aree A.S.I. al fine
di tracciare una mappa delle disfunzioni
e delle opportunità che l’are offre. “Abbiamo il dovere di dare risposte
ed indicazioni a chi rischia nel nostro territorio – continua Siracusa – ed
intendiamo avviare un progetto che possa riuscire a dare segnali validi per
invogliare nuovi investimenti richiamando imprenditori da altre aree del
paese”. Per questo motivo, “intendiamo avere a breve un confronto […]
costruttivo con il presidente dell’A.S.I., anche con l’aiuto dei nostri
rappresentanti nel consiglio di amministrazione”. Soddisfazione è stata
espressa dagli imprenditori presenti per l’iniziativa intrapresa. A darne
comunicazione, l’Unione degli Industriali
e degli Artigiani della Provincia di Agrigento.
Verrà siglato lunedì
prossimo, 24 febbraio, un protocollo d’intesa finalizzato a favorire il
raccordo tra formazione e mondo del lavoro. A firmare il documento, saranno
chiamati Carmelo Vetro, dirigente scolastico dell’ Istituto Tecnico Commerciale
Foderà , Gerlando Russo, direttore dell’I.N.P.S. di Agrigento e Giacomo Di
Benedetto, presidente del comitato provinciale dell’istituto nazionale di previdenza sociale. Il protocollo
d’intesa nasce dalla necessità di avviare in sinergia, dei tirocini formativi
per gli studenti delle quarte e quinte classi dell’I.T.C. sulle attività
dell’I.N.P.S.. La pratica dello stage fornirà ai giovani conoscenze e
competenze in ambito previdenziale, arricchendone il profilo professionale. A
darne comunicazione è lo stesso dirigente scolastico dell’istituto agrigentino,
Professor Carmelo Vetro.
La richiesta è quella di
provvedere urgentemente a risolvere il problema vissuto dai dipendenti del
dipartimento affari sociali del comune di Favara. A parlare è il consigliere
comunale del nuovo P.S.I. Gaetano Ribella, che dopo avere constatato di persona
i disagi vissuti dal personale comunale, interpella l’amministrazione per
risolvere il problema. Negli uffici di via Roma del dipartimento affari sociali
– dichiara Ribella – “l’impianto elettrico risulta inadeguato alle esigenze di
ufficio”. “Le continue interruzioni della corrente elettrica non permettono di
lavorare serenamente; questo comporta la permanenza dei dipendenti in locali
freddi ed inospitali, ma soprattutto rende impossibile lavorare in modo
continuo ai terminali, tra l’altro già danneggiati dalle continue interruzioni
dell’energia elettrica”.
I parcheggi continuano ad
essere un problema per tutti, automobilisti e non. A lamentarsi sono i
commercianti che hanno i negozi nel centro di Favara, che evidenziano il fatto
che le soste autorizzate sono diventate parcheggi privati per lunghe ore di
sosta. Per affrontare questo grave disagio, si è riunita ieri, presso gli
uffici del comune, la commissione consiliare Polizia Municipale, presieduta da
Nicolò Sorce. Nel sottolineare l’attuale mancanza di interesse da parte
dell’amministrazione, la proposta emersa dalla riunione, è quella di
organizzare una tavola rotonda alla quale invitare anche i commercianti per
discutere sul tema e sull’eventuale istituzione di soste a pagamento.
“E’ necessario elaborare un
disegno di legge in grado di affrontare e risolvere i tanti problemi quali
l’inadeguatezza degli indennizzi in caso di licenziamento senza giusta causa,
l’assenza di ammortizzatori sociali, l’assenza di politiche attive per la
riqualificazione professionale e il collocamento dei lavoratori delle imprese
con meno di 15 dipendenti e di coloro che lavorano con contratti atipici” Così
il contenuto del “Patto per l’Italia”
viene commentato dal coordinatore provinciale della U.I.L.M., Carmelo Airò. Il
quadro concordato nel “Patto per l’Italia” ripropone i temi cari al sindacato,
cioè quelli di dare più diritti e tutele a quei lavoratori che al momento ne
sono privi, riducendo il peso delle tasse sulle buste paga. Invitando le forze
politiche e il governo ad affrontare questi temi, la U.I.L.M., Unione Italiana
Lavoratori Metalmeccanici, si interroga sulla validità del referendum
sull’articolo 18, commentando che il referendum non risolve la questione, ma
serve solo a dividere politicamente il paese.
I diritti del cittadino e la
funzione del difensore civico, è il tema del prossimo meeting promosso dal
Lions Club Agrigento Valle del Platani, organizzato per domani, sabato 22
febbraio. L’incontro-dibattito sarà ospitato dal comune di Raffadali, presso i
locali della biblioteca comunale. Ad intervenire saranno il presidente dei
Lions Rosario Manganella, i sindaci dei comuni di Raffadali e Santa Elisabetta
il difensore civico di Favara, Angelo Nicotra e il direttore del quotidiano La
Sicilia, Carlo Alberto Tregua, presidente distrettuale Lion del comitato
difensore civico per i diritti del cittadino. La battaglia sui diritti dei
cittadini e la mancanza di un difensore civico regionale, ha portato i Lions
della Sicilia a presentare al presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Lo
Porto, uno schema di disegno di legge sull’istituzione del difensore civico
regionale. La Sicilia, ricordiamo, è l’unica regione italiana a non avere ancora
tale figura istituzionale.
Riuniti attorno ad un tavolo
per discutere sui metodi e sulle modalità di applicazione dei progetti.
L’obiettivo è chiaro, “formare i giovani all’uso del casco e dei dispositivi di
sicurezza”. E’ quanto successo questa mattina nelle sale del Castello di
Chiaramonte di Favara, dove Amministrazione, Dirigenti Scolastici e forze
dell’ordine si sono riuniti per discutere non su cosa comunicare alla
cittadinanza e soprattutto ai ragazzi, ma come farlo, ed attraverso quali metodiche.
E già, perché scegliere i metodi giusti consente di ottenere risultati più
efficaci, ecco perché ad intervenire sono state tutti gli esponenti, o quasi
della società civile favarese. Il problema del casco, delle cinture di
sicurezza e dei dispositivi di sicurezza in genere ha sempre caratterizzato la
cittadinanza favarese, restia, per falsa pudicizia, per vergogne o più
semplicemente per stupidaggine, ad utilizzare tali strumenti, che consentono
nella stragrande maggioranza dei casi di evitare, negli incidenti conseguenze
gravi, ed in alcuni casi anche la morte. Solo per il mancato uso del casco, a
Favara sono morti in media 2 giovani
all’anno, lasciando nel cuore e nella mente di quanti sono direttamente interessati
la solita domanda: “sarebbe stato possibile evitarlo, se avesse indossato il
casco…?” Quasi sempre la risposta è SI! Per questo l’amministrazione unitamente
alle altre istituzioni sta predisponendo una campagna di sensibilizzazione
capillare prima, seguita poi da una forte ed indistinta repressione dei
fenomeni anomali, che a Favara fanno da padroni. Si alle due ruote quindi ma
con la dovuta prudenza. Purtroppo quasi tutti i ragazzi sono stupidamente
attenti a ciò che fanno gli altri, ed anziché essere di esempio, osservando il
codice della strada si conformano agli usi errati dei coetanei, per la sola
paura di essere criticati. Per questo la nostra emittente, nello stesso
contesto ha predisposto uno spot di 1 minuto, che verrà immediatamente proposto
ai nostri telespettatori, mirato appunto allo sgretolamento di tale concezione.
“Occorre pensare con la propria testa”. Tra poco tempo si rientrerà nella bella
stagione, e l’uso dei motorini sarà sicuramente maggiore di quello attuale,
pertanto la nostra emittente rivolge un appello alle famiglie, troppo spesso
disinteressate, e che hanno una larga fetta della colpa in merito. “Se i
giovani per non farsi criticare non indossano il casco, sarebbe meglio proibire
anche l’uso del motorino, perché almeno a piedi non c’è bisogno di indossarlo!”
Fine di questa
edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO
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