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Edizione del 26 Novembre 2002

A cura della redazione giornalistica di Sicilia TV
Direttore Responsabile: Dario Broccio

 


 
Convocato per oggi  alle ore 18,00 in seduta ordinaria il Consiglio provinciale.  Il pubblico consesso all’interno dell’aula Giglia dovrà discutere ed approvare le variazioni al bilancio 2002 proposte dall’amministrazione Fontana. Tra i punti all’ordine del giorno  anche la destinazione delle somme, avanzo di amministrazione, risultante dall’approvazione del bilancio 2001. Si tratta di più di 10milioni di Euro, di cui più di un milione destinato alle strade provinciale e un milione e duecento mila euro destinati ai “vecchi”, contributi a fondo perduto per gli artigiani. Il consiglio sarà chiamato inoltre a discutere della designazione dei un componente  dell’URP, unione Regione province Siciliane, in sostituzione del dimissionario Roberto Caruana.



Domenica prossima primo dicembre presso la sede sociale della Fidas di Favara, ubicata in via Kennedy, si effettuerà dalle ore 8,30 alle ore 12,00 la quattordicesima donazione dell’anno in corso. I risultati delle analisi verranno fatti recapitare direttamente al domicilio dei soci donatori. La sede è aperta tutti i lunedì dalle ore 15,00 alle ore 18,00. Inoltre l’assiociazione  ricorda che l’ultima donazione che verrà effettuata per l’anno 2002 e quella di domenica 15 dicembre.



Sono sbarcati nella tarda serata  di ieri a Lampedusa i 25 clandestini intercettati ieri nel Canale di Sicilia dalla nave "Cassiopea" della Marina militare italiana che aveva incrociato il gommone con gli immigrati a circa 40 miglia a sud dell'isola. Il motore dell' imbarcazione era in avaria. I clandestini, liberiani, palestinesi e iracheni, sono stati trasferiti nel centro di prima accoglienza  della più grande isola pelagica.



L’associazione provinciale allevatori della provincia di concerto con l’ufficio periferico dell’associazione Regionale Agricoltura e Foreste e l’unità operativa n. 108 di Aragona organizza la prima mostra concorso la “Capra Girgintana”, che sarà aperta al pubblico e alle scolaresche in particolare dalle ore 9,00 alle 13,00 presso il palacongressi.. Unitamente alla mostra si svolgerà con inizio alle ore 16,00 un convegno scientifico avente per tema “La valorizzazione della biodiversità animale di interesse zootecnico:il caso della razza Caprina Girgintana”. I lavori  permetteranno  di conoscere le problematiche attraverso l’esperienza e la competenza di docenti universitari e di esperti del settore.  I lavori saranno conclusi dall’assessore regionale all’Agricoltura onorevole Giuseppe Castiglione.



La Sicilia in ginocchio causa il forte vento caldo che soffia da Sud-Est a fortissima velocità. Lo scirocco da alcuni giorni imperversa le raffiche di vento sono state causa della caduta di alberi. Le province maggiormente colpite da tale situazione quelle di Agrigento, Ragusa, Siracusa, Palermo. Causa il tempo messi in serio pericolo i voli aerei. Lo scirocco che soffia da Sud Est  viaggia a circa 55 chilometri orari. Secondo gli esperti il vento dovrebbe attenuarsi  nel primo pomeriggio grazie anche all’arrivo della pioggia che ha fatto la sua comparsa  già nella mattinata di oggi.


 


Condannati  dalla prima sezione corte d’Appello  di Palermo il giornalista Franco Castaldo, autore dell'articolo, e il direttore del periodico «Sicilia Sette» Lorenzo Rosso, dov' era stato pubblicato nel lontano1996, l’accusa quella di avere diffamato a mezzo stampa Legambiente. I  giudici  di secondo grado hanno confermato la sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Agrigento. Castaldo - dice Legambiente - è stato condannato ad una multa di un milione e mezzo di vecchie lire, al risarcimento dei danni all'associazione Legambiente, da liquidarsi in sede civile, e al pagamento della parcella professionale  al difensore di Legambiente, Giuseppe Arnone che è anche dirigente dell' associazione ambientalista, quantificata in 4 mila euro. La vicenda si riferisce ad un articolo pubblicato da Sicilia Sette  sei anni fa e scritto  da Castaldo . Nel pezzo l’autore scrisse che l' ex assessore regionale ai Lavori pubblici Salvatore Sciangula aveva dichiarato alla magistratura che l' associazione Legambiente aveva mutato posizione in ordine all' appalto della Diga di Blufi dopo l'esborso di 100 milioni di lire da parte dell'imprenditore Filippo Salamone. Il fatto non sarebbe stato provato.



E’ stato presentato questa mattina dagli organizzatori il seminario di studi che si svolgerà  il prossimo 28 e 29 novembre dal titolo “ Rompere il silenzio, lavoro di rete nella violazione intrafamiliare”, In queste due giornate la A USL 1 Di Agrigento settore Assistenza Sanitaria di Base, servizio Aziendale di Sociologia, che è l’ente organizzatore si propone di mettere in relazione, e creare una vera e propria rete umana, attraverso una azione consapevole,   tutti  quei soggetti operatori e non che con tali situazioni di violenze vengono a contatto… seguiamo le interviste



Causa motivi di salute di uno degli imputati, ossia l’ex sindaco di Agrigento, Roberto Di Mauro, è slittato al prossimo 17 dicembre il processo di secondo grado sul presunto scandalo “somme urgenze” al Comune del capoluogo scoppiato a cavallo tra gli anni ottanta e novanta. Il dibattimento, che si celebra dinanzi alla terza sezione penale della Corte d’Appello di Palermo, segue il primo procedimento giudiziario a carico dei componenti della Giunta comunale di Agrigento nel periodo in questione, soggetti che furono assolti in sede di sentenza dall’accusa di abuso in atti d’ufficio e falso. Per due delle delibere loro contestate, i nove amministratori furono però condannati per il reato di falso a pene varianti dai 12 ai 14 mesi di reclusione.



A otto mesi dalla fusione dei tre partiti dai quali ha preso le mosse, vale a dire Ccd, Cdu e Democrazia Europea, e in vista dell’appuntamento elettorale delle provinciali in programma nella prossima primavera, l’Udc, unione democristiana di centro, si da una vera e propria struttura di partito. In questi giorni, infatti, si stanno celebrando i congressi provinciali in vista delle assisi regionali, propedeutiche a loro volta alla celebrazione del primo congresso nazionale della nuova formazione politica, che si terrà a Roma dal 6 all’8 dicembre. Sabato prossimo saranno gli iscritti agrigentini al partito a dare vita al raduno provinciale, al termine del quale saranno eletti i 151 delegati al congresso regionale del giorno dopo, i 53 rappresentanti all’assise nazionale e probabilmente anche il primo segretario provinciale dell’Udc. In merito a quest’ultima elezione nulla vi è ancora di definito, anche se sembra prendere quota la candidatura dell’ex sindaco di Agrigento, nonché ex deputato nazionale, Roberto Di Mauro.



Prende sempre più consistenza la possibilità di realizzare a Porto Empedocle un nuovo dissalatore in grado di aumentare la dotazione idrica dell’hinterland agrigentino. Nonostante infatti non sia stata ancora celebrata la gara d’appalto, sono già pervenute al vice commissario per l’emergenza idrica in Sicilia, Roberto Palma, molte offerte da parte di imprese specializzate nel settore. L’unico non indifferente problema in tale direzione è rappresentato dai tempi necessari non tanto a mettere su il potabilizzatore quanto a realizzare i quattro chilometri di condotta occorrenti per distribuire l’acqua dissalata a città e campagne interessate dal progetto. Per la cronaca, a fronte dei 45 litri di acqua al secondo forniti dai tre dissalatori ad oggiin funzione, altri 100 si avrebbero con quello da realizzare a Porto Empedocle.



Mentre si susseguono gli arrivi ai soggetti interessati delle lettere di esproprio, gli abusivi della zona A hanno ricominciato le loro riunioni per stabilire una serie di iniziative tese a scongiurare l’alienazione dei loro fabbricati e l’acquisizione al demanio dello Stato. Le assemblee indette dai proprietari degli immobili vertono soprattutto sulla decisione di affidare o meno l’incarico al professore Ambrosetti in merito alla presentazione, da parte di quest’ultimo, del ricorso avverso al decreto “Gui Mancini”. La perimetrazione della zona A imposta dalla legge andrebbe rivista, secondo Ambrosetti, il quale indica nella sola fascia di territorio compresa tra i fiumi Ypsas ed Akragas l’area da sottoporre a vincolo di inedificabilità assoluta.



“Aspetti congiunturali e strutturali dell’economia agrigentina nel contesto regionale”. E’ il tema del workshop promosso da provincia regionale, Cupa, Diste, Banca d’Italia e Fondazione Curella e che si terrà dopodomani con inizio alle 17 presso l’aula magna del Consorzio Universitario di Agrigento. Tra gli interventi previsti, oltre a quelli del Presidente della Provincia, Vincenzo Fontana, e del presidente del Cupa, Roberto La Galla, anche gli altri di Giuseppe Ciaccio in rappresentanza della Banca d’Italia, del docente universitario Pietro Busetta e del presidente del Diste, Marco Lampasona. Concluderà i lavori l’assessore regionale alla Cooperazione, Michele Cimino.



Proprietà immobiliari, fondi agricoli, un’azienda vitinicola, 5 imprese edili di autotrasporti e movimento terra conto terzi e relativi autoparchi; il tutto per un valore complessivo di circa 1 milione di euro. E’ il bilancio del sequestro eseguito dai Carabinieri del reparto operativo di Agrigento a seguito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica del capoluogo nei confronti di cinque soggetti ritenuti prestanome di Giuseppe Falsone, 32enne di Campobello di Licata, latitante di Cosa Nostra e condannato per associazione mafiosa nell’ambito dei processi “Cocktail”, “Akragas” e per l’omicidio di Salvatore Ingaglio. Le cinque persone risultanti intestatarie dei beni sequestrati sono: l’imprenditrice Maria Rita Carmela Falsone, 39enne di Campobello di Licata; Calogero Falsone, imprenditore di 36 anni, anch’egli campobellese, pluripregiudicato e in carcere da poco più di un mese per detenzione illegale di armi e munizioni; Angelo Gioacchino Middioni, 26enne anch’egli imprenditore di Campobello di Licata come Calogero Brancato, trent’enne, che però del latitante era l’autista ed infine Calogero Costanza, imprenditore di 22 anni di Favara già conosciuto dagli inquirenti per vicissitudini familiari. Se per Carmela Maria Rita e Calogero Falsone e Gioacchino Angelo Middioni il legame con il latitante è di parentela, essendo rispettivamente sorella, fratello e cugino di Giuseppe Falsone, Calogero Brancato secondo gli inquirenti sarebbe uomo di fiducia dello stesso. A margine della conferenza stampa tenuta dai Carabinieri stamattina abbiamo raccolto le dichiarazioni del comandante provinciale dell’Arma, tenente colonnello Paolo Edera.

 


 

 Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO

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