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Edizione del 12 Novembre 2002

A cura della redazione giornalistica di Sicilia TV
Direttore Responsabile: Dario Broccio

 


Protesta questa mattina degli operatori volontari che sono stati impiegati negli ultimi anni nel servizio di soccorso del 118. il corteo ha paralizzato le vie principali del centro cittadino. I manifestanti si sono ritrovati in corteo con una ventina di ambulanze. Ma la mobilitazione ha riguardato anche un'altra categoria che vede in questi giorni venir meno il posto di lavoro    I 120 lavoratori della ''Lts'' compagnia telefonica    siciliana, si  sono concentrati  davanti alla Presidenza della    Regione per protestare contro l' avvio da parte dell'    azienda della cassa integrazione per 70 operatori e per    chiedere garanzie sul futuro della società. La mobilitazione e' stata proclamata da Fiom-Fim e Uil.


 

''Il prefetto deve essere il rappresentante dello Stato sul territorio ed il garante del corretto svolgimento dell'esercizio delle diverse funzioni di tutti i livelli istituzionalì”.Questo quanto è stato affermato nel convegno incentrato proprio su questa figura che agisce a livello provinciale. Ha sostenuto ancora il  sottosegretario al Ministero della devoluzione Pubblica Saporito che il prefetto   deve avere nel processo di armonizzazione un ruolo di coordinamento. Quello del prefetto, perciò,  è stato affermato superando  i naturali ''rischi di disarticolazionè', dovrà essere non un ruolo di ''potere ma un punto di riferimentò'.



Prenderà il via domani presso il palazzotto dello Sport di Agrigento  l’edizione 2002 delle Palestriadi Life. L’evento sportivo che vede protagonisti i soggetti portatori di handicap- quest’anno porta lo slogan “insieme per gioco insieme per amore” la manifestazione è patrocinata dall’assessorato provinciale alle Politiche sociali. L’evento si concluderà sabato prossimo alle ore 20,00 al Palacongressi di villaggio Mosè.  Nelle passate edizioni le palestriadi  hanno avuto il grande merito di coinvolgere ragazzi così detti diversi in attività sportive e di regalare a tutti i presenti grandi emozioni, perché diventava inevitabile lasciarsi coinvolgere dalla tanta gioia, vitalità e voglia  di vivere dei protagonisti.



Scadono venerdì prossimo i termini per potere partecipare alla  IV  edizione premio  di arte e cultura siciliana Ignazio  Buttitta, indetto dal centro culturale Renato Guttuso di Favara presidente la signora Lina Urso Gucciardino. La manifestazione che avrà il suo felice epilogo 8 dicembre prossimo. Si articola in diverse sezioni Una prima dedicata alla poesia in lingua Siciliana, una seconda libri editi di Poesia, la terza sezione riservata ai Cunti. Della giuria  presieduta dalla presidente del centro, fanno parte Enzo Alessi che è anche il direttore artistico della manifestazione, il dottore Antonio Patti e il Dottore Antonio Lotta, la Professoressa Vitello e il Professore Schifano. Tutti coloro che concorrono nelle tre sezioni devono inviare il plico contenente il materiale  al Centro Guttuso, in via Bellini a Favara.



Ancora un altro esponente politico dell’agrigentino oggetto di intimidazioni.  Ad essere stato raggiunto da una busta con dei proiettili il vice presidente del consiglio di Naro Salvatore Fortunato esponente di una lista civica. Ha trovare la busta lo stesso Fortunato, ieri infatti ricandosi in campagna sempre in territorio Narese si è accorto della busta che era stata sistemata davanti al cancello e dentro  rinvenuti  8 proiettili calibro 12 da caccia. Immediatamente allertati i carabinieri della locale stazione che sono intervenuti sul posto,  e che stanno conducendo ora le indagini. Il consigliere è anche un dipendente del ministero della giustizia, lavora infatti presso il tribunale di Agrigento. Clima rovente in questo periodo a Naro, circa un mese addietro   l’assessore ai servizi Sociali Giuseppe Saito  era stato vittima di un atto intimidatorio, ignoti infatti avevano esploso dei colpi di fucile  che avevano danneggiato la saracinesca del negozio di generi alimentari di cui  l’amministratore è titolare.




E  passiamo da una crisi ad un’altra quella cioè dei dipendeti fiat- i quali intanto questa mattina hanno bloccato l’aeroporto di Paleremo Italia Lavoro interviene nella crisi Fiat e punta a reinserire nel mercato del lavoro i 4.000 addetti dell'area piemontese occupati nell'indotto. Lo ha detto l'amministratore delegato dell'agenzia del ministero del Welfare, Natale Forlani. 'Nel giro di qualche mese - ha spiegato - pensiamo di allargare il progetto a tutte le aree del paese coinvolte in questa crisi'. E' importante verificare - ha poi aggiunto - che in Italia ci sia la possibilita' di fare le politiche attive del lavoro, cioe' di mettere insieme interventi, servizi, incentivi e formazione per reinserire i lavoratori nelle imprese''.


E’ il luogo che da sempre ha scandito il pulsare quotidiano della vita collettiva, fosse essa quella della civiltà rurale, dell’epoca industriale, dell’era contemporanea, cioè la terziarizzata. Passano i secoli, le tendenze, i costumi, ma essa rimane il punto di riferimento di ogni città, lo spazio nel quale si materializzano gli scambi sociali, culturali, economici. Oggi, più che mai, la piazza assurge a un ruolo centrale nella storia di una comunità urbana e lo sarà sempre, almeno fino a quando la città continuerà a essere il punto nevralgico nell’assetto complessivo del territorio. La piazza è il salotto di tutti,



Mentre non si è ancora spento l’eco per il tragico terremoto molisano e per quello non meno grave, visti i danni prodotti, alle falde dell’Etna, è stata ufficializzata dal servizio sismico nazionale la proposta di nuova classificazione delle aree in riferimento al pericolo terremoti. In controtendenza rispetto alla volontà espressa negli ultimi giorni di estendere le suddette zone, la provincia di Agrigento, però, viene guardata con pressochè assoluta tranquillità da parte degli esperti, essendo considerata a bassissimo potenziale sismico. Dei 43 comuni della provincia, infatti, solo sei comuni sono stati classificati e per di più nella terza categoria, ossia quella definita a basso rischio sismico; si tratta di centri ricadenti nel comprensorio del Belice, quello che ha subito già nel 1967 il terremoto, vale a dire Caltabellotta, Menfi, Montevago, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita e Sciacca. Assolutamente tranquilla, come detto, secondo gli esperti, la situazione per gli altri 37 comuni, il cui potenziale di rischio è nella media quasi nullo. Per la cronaca, a Favara il pericolo terremoto sarebbe nullo come testimonia l’inserito del comune nella quarta fascia. 



La mattina del 24 ottobre scorso, dopo essersi svegliato, si accorse che qualcuno nella notte aveva indirizzato verso la sua porta di casa due proiettili sparati con un fucile da caccia, a chiaro scopo intimidatorio. Denunciato il fatto ai Carabinieri, Hamoueda Mejri, questo il nome del destinatario del gesto, un 29enne tunisino da dieci anni abitante a Favara, perchè sposato con una donna del luogo, ha scoperto ieri chi quella notte ha fatto fuoco sul portone della sua abitazione. I militari dell’Arma, infatti, muovendo i passi dalla segnalazione di una persona che a quanto pare avrebbe assistito alla scena, hanno perquisito la casa del soggetto indicato, Salvatore Crapa, favarese di 44 anni e cognato del tunisino, trovandogli un fucile da caccia. Quest’ultimo, dopo essere stato sottoposto a perizia, è risultato compatibile con le cartucce esplose all’indirizzo dell’abitazione di Mejri, facendo così scattare le manette ai polsi del detentore, il Crapa, che si trova ora rinchiuso al carcere Petrusa di Agrigento.



Il legame poetico e affettivo tra il più grande drammaturgo del novecento e la sua città, espresso attraverso quanto di significativo ha caratterizzato la sua esperienza esistenziale all’ombra dei Templi. E’ questo il tema dominante della mostra “Pirandello e la più bella città dei mortali”, la rassegna di foto e reperti storici in pieno svolgimento presso la casa natale dello scrittore, in contrada Caos. Promossa dall’associazione culturale “Il cerchio”, la mostra, curata da Sarah ed Enzo Zappulla, ripercorre mediante immagini e testimonianze materiali, la prestigiosa carriera di Pirandello fino al suo apice, rappresentato dall’ottenimento del Premio Nobel per la letteratura, il tutto inquadrato nel suggestivo scenario della città di Agrigento.



Su sollecitazione di numerosi cittadini, il Difensore Civico del Comune di Favara, l’avvocato Angelo Nicotra, ha interessato il Sindaco, l’Assessore ai Lavori Pubblici, il Dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale e il Dirigente del Dipartimento Lavori Pubblici, in merito ai lavori in corso da molti mesi nelle vie Agrigento, Capitano Callea, Ugo Foscolo e Corso Vittorio Veneto. Nella considerazione del lungo tempo trascorso dall’inizio dei lavori, dei disagi causati agli abitanti delle medesime zone, agli automobilisti e ai cittadini tutti, dei rischi di danni e della presenza permanente di polvere, ho chiesto a ciascuno, per quanto di competenza, dice Nicotra, di intervenire presso l’impresa appaltatrice dei lavori affinché si dia immediata e definitiva soluzione a siffatta situazione, non più oltremodo tollerabile per i cittadini.



La legge 180 del 1978, meglio conosciuta come legge Basaglia, dal nome dello psichiatra proponente, a 24 anni dalla sua entrata in vigore. E’ il tema attorno al quale ruota un reportage realizzato da Sicilia Tv, alla luce della recente sentenza di assoluzione nei confronti di diverse persone processate per la gestione dell’ospedale psichiatrico di Agrigento. Attraverso la diretta testimonianza di chi ha vissuto sulla propria pelle l’esperienza di quello che fu il celebererrimo manicomio, abbiamo focalizzato una realtà molto spesso caduta nell’indifferenza generale, ma che tuttora esige, viceversa, rispetto e attenzione. Il reportage, di cui vi diamo una piccola anticipazione, andrà in onda dopo l’edizione odierna del notiziario.



Condannati uno all’ergastolo e l’altro a 30 anni di reclusione. E’ questo il verdetto emesso dai giudici della corte d’Assise di Agrigento, presieduta da Luigi D’Angelo, nei confronti, rispettivamente, dell’ex carabiniere di Raffadali, il 35enne Calogero Rizzo, e del cugino, compaesano, Calogero Alaimo. I due erano accusati di essere, nell’ordine, l’esecutore materiale e il mandante del delitto commesso ai danni di Giovanna La Porta, uccisa a Raffadali nel maggio del 1999. La donna venne eliminata per errore nel corso di un agguato teso al marito Domenico Tuttolomondo, ritenuto da Alaimo coinvolto nella precedente uccisione del proprio padre. Tuttolomondo, però, riuscì a salvarsi, contrariamente alla moglie che rimase freddata da una scarica di pallettoni. Indagati in un primo momento dalla Procura della Repubblica di Sciacca per tentato omicidio nei confronti di Tuttolomondo, i due vennero assolti con formula piena. Successivamente l’accusa venne ripresa dai magistrati del Tribunale di Agrigento, che la mutarono in omicidio volontario ai danni della La Porta, accusa che ha portato a un nuovo processo conclusosi, appunto, con la condanna di Rizzo e Alaimo.


 

 

 Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO

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