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Edizione del 18 Ottobre 2002

A cura della redazione giornalistica di Sicilia TV
Direttore Responsabile: Dario Broccio

 


 Nel contesto di una più vasta campagna di sensibilizzazione, controllo e repressione dei fenomeni deterioranti la civile convivenza, e nel particolare ai costumi non proprio consoni secondo i quali i cittadini di Favara, da tempo immemorabile depositano senza alcun accorgimento i rifiuti solidi urbani e non solo, lungo le strade di questo martoriato comune, nella mattinata di oggi, il sindaco di Favara Lorenzo Airò, e l’assessore al ramo Giovanni Mossuto con al seguito diversi dipendenti del comune ed operai della ditta Iseda, aggiudicatrice dei lavori di nettezza urbana,  si sono condotti lungo le vie della città con l’intento di depositare lungo le vie, in maniera sistematica e secondo le disposizioni del piano raccolta rifiuti, tutti quei cassonetti che nel tempo sono venuti a mancare, sia per l’incuranza della ditta che per i non molto garbati modi dei cittadini. E già, perché decine e decine di cassonetti mancavano dai posti assegnati, non soltanto per l’incuranza dell’iseda, ma per l’abitudine che hanno acquisito i favaresi nello spostare, secondo le proprie compiacenze l’ubicazione dei contenitori. Alcuni di questi sono stati addirittura scaraventati giù, lungo delle scarpate, solo per il fatto che rovinassero la bella visuale che i passanti avrebbero potuto avere nell’osservare le palazzine. Altri, molto più arduamente prendevano giornalmente in prestito i contenitori per rinchiuderli all’interno dei propri garage ed evitare che venissero riempiti di poco apprezzabili contenuti. Altri ancora li spostavano dai punti assegnati per avere la comodità di buttare l’immondizia senza dover andare al di là del proprio giardinetto, ben delimitato da recinti. Tutto ciò,  non può andare avanti, i cittadini devono imparare a sottostare a delle regole, con queste parole durante l’arco della mattinata diversi camion trasportanti cassonetti nuovi e tirati a lucido sono stati svuotati per rendere più efficiente il servizio di nettezza urbana.


 

“Per Cosa Nostra è importante avere nelle mani sindaci ed assessori dei Comuni, con loro si scambiano favori”. Di questi rapporti ha parlato Nino Giuffrè descrivendo così i rapporti dell'organizzazione con politici ed amministratori sul territorio, quella ragnatela di relazioni diffuse che costituisce il terreno su cui avviene lo scambio con le istituzioni: da un lato i voti, dall'altro i favori. «Era importante - spiega Giuffrè - perchè sindaci ed assessori ci venivano incontro per quanto riguarda gli appalti, le concessioni, le licenze, le forniture». Un esempio del condizionamento di Cosa Nostra dei meccanismi della democrazia Giuffrè lo ha fornito raccontando la sterzata elettorale decisa da Riina verso il Psi, abbandonando la Democrazia Cristiana. «Io distribuii i fac simile a tutti i rappresentanti dei comuni - ricorda Giuffrè - e quando si diffuse la voce in qualche occasione vennero ritirate alcune candidature».  Tra le altre cose l’ex braccio destro di Provengano ha raccontato di un omicidio mancato, mentre, la 'vittima', Diego Guzzino, presente in aula, ascolta impassibile il suo ex capo, Nino Giuffrè. Poi è stato il momento di parlare dei misteri legati alla sua cattura, frutto di una soffiata mirata, giunta ai carabinieri di Termini Imerese la mattina dell'11 aprile di quest'anno.



Due presunti mafiosi latitanti sono stati arrestati dai carabinieri del Comando provinciale di Caltanissetta.Si tratta di Angelo Maurizio Moscato, 30 anni, e Salvatore Burgio, 30 anni, entrambi ritenuti affiliati al clan 'Rinzivillò di Gela. I militari dell' Arma hanno sorpreso i due latitanti in un casolare nelle campagne di Serradifalco. Nel corso dell' operazione è stato arrestato per favoreggiamento personale aggravato il gelese Marcello Sultano. Burgio era sfuggito cinque giorni fa alla cattura nel quadro dell' operazione antimafia 'Quo Vadis' mentre Moscato deve rispondere di concorso in omicidio per due episodi avvenuti nei primi anni '90.



Soltanto la Cgil oggi in piazza in questo sciopero generale. Rinnovata protesta contro  la modifica dell’articolo 18  dello statuto dei lavoratori, ma più compiutamente ferma opposizione all’intera politica economica del governo. All' appuntamento l' Ulivo che sta attraversando un grande momento di crisi, si presenta in ordine sparso: Margherita ed Udeur non aderiscono proprio perché avrebbero preferito un' iniziativa unitaria, ricordiamo che le altre sigle sindacali hanno scioperato contro la riforma della scuola e contro i tagli nel settore previsti dalla finanziaria, lunedì scorso 14 ottobre. Mentre Ds, Sdi, Pdci e Verdi sono al fianco dei lavoratori  in alcuni casi con le dovute precisazioni. Disagi soprattutto alla circolazione anche se  secondo le prime stime lo sciopero non ha trovato molta adesione da parte dei lavoratori.


 

La legge antifumo voluta dal ministro della Salute, Girolamo Sirchia, ha ricevuto oggi il primo sì dal Senato. Le regole che di fatto mettono al bando le sigarette da tutti i locali pubblici, sono contenute al collegato sulla pubblica amministrazione. Queste scelte in materia , renderà la vita dura agli amanti delle sigarette. Ecco, in sintesi, che cosa prevede la nuova legge.DIVIETO ASSOLUTO DI FUMO - Nei locali chiusi sarà imposto un generale divieto di fumare: uniche eccezioni, i locali privati non aperti a utenti e i locali pubblici espressamente riservati ai fumatori. In pratica succederà che nei bar e ristoranti che vorranno accogliere ancora i fumatori, dovranno essere riservate delle zone per il fumo, rispettando un regolamento governativo che sarà varato entro due mesi dall'approvazione della nuova norma. Le aree per i non fumatori, comunque, nei ristoranti dovranno essere più grandi di quella per i fumatori.



Una importante e significativa innovazione si registra nel campo della medicina  all’interno del Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento per gli incarichi  dei professori a contratto per l’anno accademico 2002-2003- In base alla convenzione- tra l’Università di Palermo e il Polo Universitario della Città dei templi, le funzioni didattiche per lo svolgimento dei corsi di laurea in infermieristica generale e tecnici sanitari di radiologia medica si aprono a professionisti ed esperti del nostro territorio. L’istanza può essere avanzata dal personale, avente titolo, in servizio  presso il servizio sanitario nazionale, nonché da cultori esterni delle discipline oggetto degli incarichi. La scadenza è fissata per le ore 12 del 4 novembre prossimo . La selezione verrà effettuata, su proposta del competente consiglio del Corso di Laurea, dal Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia. 


 

Arrestate tre persone e denunciato a piede libero un quarto.  L’operazione  straordinaria del territorio svoltasi questa notte da parte dei carabinieri del comando provinciale coordinati dal capitano Fabio Federici, ha messo le manette ai polsi  al 70 enne agrigentino  Michele Vitello, accusato di evasione dagli arresti domiciliari. L’anziano che aveva il permesso di allontanarsi dalla propria abitazione  due ore la mattina  per andare in campagna ad accudire il suo vigneto, è stato trovato intorno alle 19,30 ancora in giro, e quindi è stato arrestato. Un altro arresto è stato effettuato a Villaseta, a finire in manette Giacomo Meli di 18 anni, per lui l’accusa di detenzione di droga, nel corso di una perquisizione domiciliare, infatti  gli è stato rinvenuto un panetto di hashish. Manette anche per il Favarese Giuseppe Rizzo, nella cui abitazione sono stati rivenuti due fucili una pistola e 47 cartucce detenute illegalmente. Denuncia a piede libero, invece  per un altro Favarese C.A, queste le sue iniziali, di 70 anni, accusato di non avere denunciato all’autorità 4 proiettili da guerra che deteneva. I tre arrestati si trovano ora rinchiusi presso il carcere di contrada Petrusa.


 

A distanza di quattordici anni dallo scandalo dell’ospedale psichiatrico di Agrigento, che portò alla ribalta della cronaca nazionale le gravi condizioni in cui versavano i pazienti ivi ricoverati a quell’epoca, si è conclusa ieri la requisitoria del pubblico ministero Rosalia Cammà al processo d’appello che si sta svolgendo al riguardo presso il Tribunale di Palermo. L’accusa, rovesciando quasi del tutto la sentenza di primo grado con la quale erano state condannate 10 persone contestando loro il reato di abbandono d’incapace, ha chiesto l’assoluzione per nove degli imputati, in quanto come ex componenti del Comitato di gestione dell’Unità sanitaria locale n°11 di Agrigento non avrebbero commesso alcuna illegalità nell’espletamento della loro attività di consiglieri dell’organo esecutivo sanitario. La conferma della condanna a 3 anni e 2 mesi di reclusione emessa in sede di corte d’assise è stata invece avanzata per il 65enne Giosuè Salamone, presidente del comitato di gestione dell’Usl 11 del capoluogo nel periodo in cui scoppiò il caso. La ripresa del dibattimento è stata fissata ora per il prossimo 23 ottobre.



La villetta costruita nei pressi del litorale di Licata e in proprietà ad Angelo Bonvissuto, medico-radiologo del luogo ma in servizio presso l’ospedale di Gela, è andata distrutta a seguito di un incendio doloso. Ignoti, infatti, dopo avere fatto irruzione all’interno del piccolo immobile, costruito in legno e muratura, lo hanno cosparso di liquido infiammabile, appiccando successivamente le fiamme. Queste ultime, come dicevamo, in breve tempo hanno provocato ingenti danni agli arredi interni e alla struttura, compromettendoli seriamente. Interrogato dagli agenti del commissariato di polizia della città marinara, Bonvissuto non ha saputo fornire spiegazioni sull’increscioso episodio.



Un’interrogazione con risposta scritta avente per oggetto la determina sindacale sui soggiorni climatici è stata posta dal consigliere comunale di Alleanza Nazionale di Favara, Luca Gargano, al sindaco Lorenzo Airò. L’esponente di An, in particolare, chiede chiarimenti sul perché si sia deciso di continuare nella pratica della trattativa privata per l’affidamento dei servizi in questione, anziché utilizzare lo strumento più idoneo in tale direzione e cioè la gara pubblica. Non riscontrando personalmente, dice Gargano, motivi di urgenza che giustifichino il ricorso alla trattativa privata e ravvisando invece con questa procedura estremi per un potenziale spreco di risorse a scapito della qualità del servizio atteso, chiedo spiegazioni che dimostrino concretamente il vantaggio amministrativo che con tale provvedimento il Comune di Favara può riportare.



Ultimata la composizione delle commissioni consiliari al Comune di Favara, con l’elezione dei vari presidenti, una di queste, per la precisione quella che si occupa di Personale e Polizia Municipale, è stata convocata per lunedì 21 ottobre presso i locali del palazzo comunale di Piazza Don Giustino. Ne da comunicazione il presidente della stessa, il consigliere Nicolò Sorce, il quale ha fissato come punti all’ordine del giorno della seduta la situazione relativa alla pianta organica e al personale municipale e le problematiche connesse al traffico, alla viabilità e alla Polizia Urbana.



Avrà certamente delle forti ripercussioni sulla tradizionale unità sindacale la sciopero generale promosso oggi dalla Cgil. A giudicare infatti dal tono del giudizio in merito espresso dalle altre confederazioni, si evince come la frattura in seno alle sigle storiche per la tutela del lavoro sia grave e fors’anche senza precedenti. E’ una vera e propria filippica, ad esempio, quella che il segretario provinciale della Uil, Aldo Broccio, lancia contro la Cgil, accusandola implicitamente di perseguire fini politici anziché la difesa dei diritti dei lavoratori. A corredo della sua tesi l’esponente sindacale evidenzia i risultati raggiunti con la firma, il 5 luglio scorso, del Patto per l’Italia, siglato con il Governo e definito vantaggioso per i lavoratori e i pensionati. La riduzione delle tasse, l’aumento dell’indennità di disoccupazione, l’estensione della Cassa Integrazione, così come il non avere intaccato sostanzialmente il delicato punto dell’articolo 18, la cui parziale modifica resterà in vigore solo per tre anni non danneggiando peraltro i lavoratori attualmente occupati, rappresentano per la Uil la vera risposta alle istanze del mondo del lavoro. Ricordiamo inoltre, continua Broccio, che tutti i lavoratori già oggi occupati o che in futuro saranno assunti in aziende con più di 15 dipendenti conserveranno le loro tutele e visto che l’identico meccanismo è stato applicato in cinque precedenti accordi, perché nel 2002 la Cgil non è stata più d’accordo con questa soluzione? La nota stampa della Uil, che si dichiara talaltro soddisfatta per l’invarianza della spesa sociale ottenuta per il 2003,  sottolinea poi come il sindacato si sia posto in piena autonomia nel contrattare con il Padronato e ci Governi  e che lo stesso si batterà per il rispetto integrale del Patto. Inoltre, la stessa Uil si dice propensa a trovare le condizioni per ricostruire l’unità sindacale, chiedendo al contempo la definizione delle regole per la democratica consultazione degli iscritti in merito alle scelte che li riguardino. Tutto ciò, conclude lapidariamente Broccio, perché quando un lavoratore si iscrive al sindacato gli chiede di essere rappresentato e tutelato e non di essere utilizzato per fare politica.


 

 

 Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO

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