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Edizione del
19
luglio 2002
A cura della
redazione giornalistica di Sicilia TV
Direttore
Responsabile: Dario Broccio
Domenico Quaranta è una
povera vittima. A dichiararlo è Filippo Di Giacomo, esperto di antropologia
culturale e teologica, che ha elaborato l’identikit psicologico dell’indagato.
Il prof. Di Giacomo, docente universitario in pensione, ha passato due mesi a
controllare il materiale fornitogli dagli inquirenti, cercando di trovare
qualsiasi indizio potesse essere utile alle indagini ed elaborando,
gradualmente e con le dovute certezze un profilo che corrispondesse ad un
ristrettissimo numero di persone, sulle quali indagare in maniera più
approfondita. Secondo l’esperto, l’aspirante musulmano avrebbe cercato per
diverso tempo di essere riconosciuto dalla comunità islamica come un
confratello, ma avendo ricevuto un tacito rifiuto, ripercossosi anche nella sua
vita privata, ha cercato di accorciare i tempi per una sua eventuale
iniziazione, inventandosi un gesto eclatante che servisse a dimostrare la sua
fede, vera, autentica e pronta a tutto, anche alla morte. E’ così che
attraverso dettagli quasi insignificanti il professor Di Giacomo è riuscito a
ricostruire non solo il percorso cronologico degli eventi criminosi, ma
soprattutto l’evoluzione psicologica del soggetto che si è subito immedesimato
nelle gesta dei martiri della fede dell’11 Settembre cercando di imitarli,
almeno in parte. Ecco che dai lenzuoli rinvenuti, è subito venuto fuori che la
mano fosse stata la stessa, e che l’autore fosse di nazionalità italiana, e che
lo stesso vedesse nei lenzuoli candidi il colore dell’Irham, il vestito bianco
usato per il pellegrinaggio sacro, quello che si fa alla Mecca, quale elemento
fondamentale dell’identità islamica. Sono stati diversi i particolari che hanno
reso chiaro il quadro ristrettosi attorno a Domenico Quaranta, ma da tali atti
una domanda sorge immediatamente, che ci possa essere una organizzazione capace
di manipolare le coscienze di chi cerca di introdursi dopo diversi rifiuti,
nell’ambiente islamico? Staremo a vedere.
Non si placano le polemiche,
sull'abusivismo della valle dei templi, dopo le dichiarazioni lanciate ieri
dall'assessore regionale Fabio Granata, arrivano ora quelle di Italo Di
Stefano, portavoce del comitato degli abusivi della valle, che ritiene il vero
abusivo lo stesso Granata, in quanto firmatario del blocco degli espropri. E Di
Stefano, esprimendosi con forza dice, "chiediamo l'applicazione della
legge che preveda l'abbattimento della case della zona A". Un vero e
proprio affronto dunque, che lascia intendere come i toni della vicenda siano
alquanto incandescenti.
E sempre sulla questione
dell'abusivismo interviene il presidente provinciale di Allenza Nazionale
Angelo Biondi, che tramite un comunicato stampa, rende nota la piena
disponibilità offerta a tutti gli abitanti della zona A della valle dei templi.
Fa sapere inoltre che su questa singolare vicenda, bisogna ora lavorare su due
punti, il primo, ottenere la proroga della scadenza del blocco sulle
demolizioni, e secondo, accelerare i lavori del consiglio del Parco, sulle
competenze in ordine alla fruizione e organizzazione dello stesso. E sulla
possibilità di restingimento dei confini del parco, - conclude - non possiamo
che essere disponibili.
E sull'arresto del presunto
attentatore Domenico Quaranta si alza la voce dell’amministrazione comunale di
Favara, ribadendo che tale episodio, non può coinvolgere tutto il popolo
favarese. L'amministrazione, è fermamente impegnata a creare terra bruciata
attorno a chi, per varie ragioni, tende a infangare Favara, gettando discredito
su i suoi abitanti. E nel condannare ogni azione violenta, conferma piena
fiducia alle forze dell'ordine e alla magistratura, chiedendo di intensificare
i controlli sul territorio.
Un minuto di raccoglimento,
dei dirigenti sindacali, in memoria di
Paolo Borsellino. Questo il nostro omaggio per l’anniversario della morte del
giudice. A parlare, è il segretario provinciale della CGIL Piero Mangione che
afferma, "dieci anni senza Borsellino, senza verità, senza tregua nella
dura lotta alla mafia, da Magistratura e Forze dell'ordine. La CGIL, - continua
- ritiene che le brillanti operazioni
di questi giorni, stanno dentro la dinamica dell'intelligenza
investigativa che ha il significato, di dare continuità, alla lotta che è stata
di tanti Uomini dello Stato, caduti per mano della mafia, che resta forte, si
rinnova, ma è vincibile.”
Strage sfiorata, l'altra
notte a Licata, quando un auto di cui il conducente aveva perso il controllo,
si è andata a schiantare, contro l'auto dei carabinieri, fermi per un posto di
blocco. A conseguire danni, è stato solo un carabiniere, che ha riportato la
distorsione di un piede, che se l’è cavata con dieci giorni di prognosi.
Rimasti illesi invece, il conducente dell'auto andata fuoristrada e il suo
passeggero, l'altro carabiniere presente, e due ragazzi, che erano stati
fermati, alcuni minuti prima dai militari. Il giovane conducente dell'auto e
stato quindi fermato e portato alla centrale, e segnalato, per guida sotto
l'influenza dell'alcool.
Ed è stato convocato per
Lunedì prossimo 22 luglio alle ore 19.00 il primo incontro operativo della
nuova compagine consiliare di Favara. I 30 consiglieri comunali, dopo essere
passati per la dura approvazione del presidente del consiglio sono chiamati ora
a realizzare i primi strumenti istituzionali che serviranno a snellire i lavori
della pubblica assise. Il presidente Stefano Nobile e i consiglieri sono tenuti
ad esprimersi, oltre che sui punti di routine anche sulla strutturazione delle
commissioni consiliari permanenti e sulla elezione della commissione elettorale
comunale.
Fine di questa
edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO
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