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Edizione del
16
luglio 2002
A cura della
redazione giornalistica di Sicilia TV
Direttore
Responsabile: Dario Broccio
Dopo l’operazione di
domenica scorsa arrivano immediate le reazione da parte delle segreterie
provinciali dei partiti. Secca la reazione di Forza Italia che ha sospeso
Giuseppe Nobile. Nella nota diffusa dal Gruppo Consiliare alla Provincia di
Agrigento e dal coordinamento provinciale si legge che a seguito dei risultati
raggiunti dalla Magistratura e dei relativi provvedimenti restrittivi emessi,
viene decisa la sospensione di Nobile dal partito e dal gruppo. Dal segretario
dei Democratici di Sinistra, Maurizio Masone, arrivano parole di condanna per la stretta connessione tra
mafia e politica confermata, si legge nelle nota diffusa dai DS, dalla presenza
al summit di un esponente di Forza Italia, e aggiunge che non si tratta di un
unico caso negli ultimi mesi. La brillante operazione, prosegue il comunicato,
è la dimostrazione che ad Agrigento la mafia può essere combattuta e sconfitta
e che questa provincia è stanca della presenza asfissiante di potentati mafiosi
che attraverso il racket e le aggiudicazioni di lavori pubblici vogliono
controllarne il territorio.
Seriamente preoccupati per
l’incolumità fisica degli ammalati, per gli operatori e per le sofisticate
apparecchiature. Si definiscono così dalla segreteria provinciale del sindacato
dei Medici ambulatoriali, che da anni ormai fanno pressanti richieste perché il
Poliambulatorio Alletto di Agrigento venga fornito di un adeguato sistema di
climatizzazione. La situazione viene definita invivibile, proibitiva e
insostenibile in locali dove, viene specificato nella nota stampa diffusa dal
segretario provinciale del sindacato Dottor Antonio Patti, c’è stata
l’inopportuna chiusura ermetica di tutti gli spazi liberi dei primi due piani,
per ricavare uffici e ripostigli, ma che erano stati progettati come sale
d’attesa e per garantire il ricambio d’aria. Paradossalmente, sottolinea il
comunicato, il ricambio nel lungo corridoio trasformatosi in sala d’attesa,
viene assicurato dall’apertura delle porte delle stanze, tra l’uscita e
l’ingresso degli utenti, fin troppo pazienti. Fiducioso nella soluzione del
problema, nell’attesa di un trasferimento al San Giovanni di Dio, il dottore
Patti chiede che al Poliambulatorio Alletto vengano create le adeguate
condizioni.
Si profilano tempi più brevi per la trasmissione delle domande e la
liquidazione delle pensioni INPS, grazie alla nuova procedura che potrebbe
consentire, già da ottobre ad Agrigento, di inviarle direttamente via internet.
Si affronterà questo tema oggi alla riunione del Comitato Provinciale INPS, che
discuterà del nuovo iter. Attraverso la rete telematica, verrebbero cancellate
le presentazioni delle domande agli sportelli e la successiva centralizzazione
delle pratiche dell’Ente. Gli Enti di patronato potranno trasmettere direttamente
le domande e verificare, assieme ai soggetti interessati, le pratiche in tempo
reale. Già nei giorni scorsi l’INPS di Agrigento ha tralaltro organizzato un
seminario di formazione per i dipendenti nel quale è stato illustrato il
funzionamento del programma informatico per la nuova procedura che tra due mesi
dovrebbe essere operativa.
Armati di grossi scalpelli e
martelli sono riusciti a introdursi in un deposito di alimentari trafugando
beni per un ammontare complessivo di quasi 200 milioni di vecchie lire. E’ accaduto nei giorni scorsi in un deposito
lungo la Statale Palma di Montechiaro - Licata. I malviventi hanno praticato un
foro nella parete del magazzino dove
era collocata la cassaforte, ma avrebbero poi desistito dal trafugarla
probabilmente per l’eccessiva difficoltà di tale operazione. Introdottisi nel
deposito avrebbero quindi fatto man bassa di generi alimentari, costosissimi
formaggi, insaccati, scatolame e altre derrate, merce che poi i ladri hanno
indisturbatamente caricato su un grosso automezzo della stessa società dei
fratelli Aronica titolari del deposito, parcheggiato all’interno del magazzino.
Lo stesso deposito nei mesi scorsi era già stato preso di mira da parte di ignoti che avevano lasciato delle
cartucce ed una bottiglia con benzina
davanti l’ingresso.
Finalmente è stato eletto. Parliamo del presidente della nuova assise cittadina, ovvero la seconda carica, in ordine di importanza istituzionale, dopo quella del sindaco. E’ stato eletto, all’unanimità, con 30 consensi su 30 votanti Stefano Nobile, consigliere appartenente al gruppo dei Cristiani Democratici Uniti, che era stato proposto dal proprio partito già nei giorni scorsi. Una elezione questa che vede tutti d’accordo e dopo i rinvii, le indecisioni, e le proposte sembra essere la scelta migliore. Scelta probabilmente “appoggiata” anche dall’alto visto che il nuovo presidente gravita in quota Cuffaro, e la maggioranza dei consiglieri comunali di Favara, appartiene appunto alla casa delle libertà. Per la cronaca, la seduta, iniziata con un leggero ritardo, ha visto subito una richiesta di rinvio ad un ora, su richiesta del consigliere Nobile, dopodiché il consiglio ha registrato una serie di interventi da parte dei consiglieri Sferrazza e Zambito, quest’ultimo ha proposto il rinvio della seduta all’indomani per la mancanza in aula di consiglieri che discutevano lungo i corridoi. Proposta subito ritirata dopo la risposta dei consiglieri Todaro, Montalto e Valenti i quali hanno invitato l’assise a votare per l’elezione del presidente. Presidente come detto eletto con il massimo dei suffragi, e vicepresidente, individuato nella persona del consigliere Rizzato, eletto con 25 voti su 30. I restanti 5 voti sono andati al consigliere Sferrazza dei DS, che insieme agli altri consiglieri ha lasciato la parola per far intervenire il sindaco Lorenzo Airò, che dal canto suo ha espresso le sue congratulazioni con il nuovo presidente e dato la massima disponibilità ed apertura ai consiglieri ed ai gruppi politici al fine di incontrarsi continuamente ed evitare gli scontri infruttuosi e sterili.
A due giorni dal maxi-blitz
antimafia nelle campagne di Santa Margherita Belice che ha portato all’arresto
15 persone braccate mentre erano riunite in un summit per l’elezione del capo
di cosa nostra agrigentina, continuano ad arrivare i commenti ad una operazione
definita dal procuratore Grasso un risultato storico che ha smantellato la
mafia agrigentina . 5 dei 7 capimandamento della provincia sono finiti in
manette, e ai 15 arrestati se ne è aggiunto un 16° , il racalmutese Ciro
Tornatore, proprietario di una masseria nella quale si era tenuto un primo
incontro dei boss agrigentini per
eleggere il capo della provincia. Capo mafia agrigentino che avrebbe dovuto
essere eletto invece domenica nel summit di Santa Margherita dove è stato
designato il latitante Maurizio Di Gati, trentacinquenne racalmutese. E già
domani mattina verranno sentiti negli interrogatori i primi degli arrestati,
per le udienze di convalida dell’arresto dei 15 indagati, per il momento
rinchiusi nel carcere Pagliarelli di Palermo. Arrestati : Giovanni Maniscalco,
68 anni di Burgio, Alberto Provenzano, 38 anni, di Sciacca, Nicolò Raggio 60
anni di Burgio, Andrea Montalbano 65 anni di Cianciana, Raffaele Faldetta 56
anni di Casteltermini, Stefano Fregapane, 24 anni di Agrigento, figlio di
Salvatore Fregapane, Stefano Mangione 39 anni di Raffadali, Francesco la Sala
69 anni di Santa Margherita, Salvatore La Sala 32 anni di sciacca, Giuseppe Artale
68 anni e Pietro Campo 50 anni di Santa Margherita , Diego Di Bella 76 anni e Salvatore Di Gioia 49 anni di
Canicatti. Fabio Vella 28 anni, di Favara autista di Giuseppe Nobile,
appartenente ad una famiglia già inserita nel gruppo di Cosa Nostra favarese,
facente capo a Giuseppe Vetro arrestato recentemente. E Giuseppe Nobile, 55
anni , favarese, consigliere provinciale di Forza Italia e da tre mesi era
anche presidente della Commissione sviluppo economico. Secondo la direzione direttiva antimafia di
Palermo si occupava degli affari di Cosa Nostra a Favara. Già arrestato
nell’operazione. Fratellanza era stato assolto dal giudice per le udienze
preliminari per una insufficiente identificazione nel corso delle
intercettazioni ambientali intercosse tra altri indagati. Nobile era però
tenuto 24 ore su 24 sotto controllo attraverso una cimice satellitare posta
sulla sua autovettura.
La grave crisi idrica ancora
in primo piano. E dalla Cisl si leva un accorato appello da parte del
segretario provinciale Mimmo Catuara, perché il presidente della regione metta
in atto tutte quelle iniziative mirate ad alleviare la sete dei siciliani e
degli agrigentini in particolare, perché ci si affretti a trovare le giuste
soluzioni considerando che le grandi strutture, altamente necessarie richiedono
parecchio tempo per la loro realizzazione. La CISL sottolinea il momento di
forte emergenza e richiama ad una profonda riflessione per un problema mai
risolto. Oggi con gli invasi sotto il livello di guardia e le turnazioni troppo
lunghe, evidenzia Catuara, come sia diventato sempre più serio il rischio per
l’ordine pubblico, vista la
esasperazione della gente costretta ad acquistare l’acqua al
supermercato anche per potersi lavare e che per giunta quella stessa acqua
viene pagata dagli utenti come se fosse
oro e vista anche la disperazione degli agricoltori che per via della grave
crisi idrica si trovano con terreni aridi e raccolti ridotti all’osso.
E piena fiducia alla
Magistratura e alle forze dell’ordine viene espressa anche dal Presidente della
Provincia regionale di Agrigento, Vincenzo Fontana. Viva soddisfazione viene
espressa per la riuscita dell’operazione antimafia di Santa Margherita.
L’episodio - si legge in un comunicato stampa del presidente- conferma quanto
sia indispensabile mantenere un azione di sostegno agli organi inquirenti che
svolgono sempre un incessante lavoro investigativo consentendo lo sradicamento
della criminalità organizzata. Il presidente esprime altresì sorpresa per
l’arresto del Consigliere Provinciale Nobile ed è certo che il lavoro congiunto
della magistratura e delle forze dell’ordine farà piena luce sulla vicenda.
Gli investigatori della
digos della questura di Agrigento hanno arrestato questa mattina un funzionario
della provincia regionale di Agrigento, Patrizia Fatone, 42 anni, in esecuzione
di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Walter Carlisi.
La donna è accusata del reato di peculato continuato per essersi illecitamente
impossessata di circa 300 milioni di vecchie lire quando prestava servizio al
comune di avara nella qualità di responsabile del settore finanze. La fatone
avrebbe emesso degli assegni per conto del comune che dovevano servire
all’acquisto di alcuni beni destinati all’ente. Invece, il denaro sarebbe stato
interamente utilizzato dalla donna per fini personali. Nell’ambito della stessa
inchiesta è stata notificata una misura cautelare di divieto di dimora in
provincia di Agrigento a Michele Sanfilippo, 50 anni, medico ex presidente del
consiglio comunale di Favara. Il professionista è accusato di ricettazione e di
omessa denuncia. Infine, un’informazione di garanzia è stata emessa a carico di
Angelo Bruccoleri, 41 anni, commerciante di Favara, accusato di concorso in
abuso d’ufficio. L’inchiesta è stata coordinata dal pubblico ministero Giulia
Labia della procura della repubblica di Agrigento.
Fine di questa
edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO
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