Edizione del 11 giugno 2002

A cura della redazione giornalistica di Sicilia TV
Direttore Responsabile: Dario Broccio


Tempo addietro erano stati arrestati dagli agenti di polizia, ma avrebbero continuato ugualmente a spacciare droga presso la loro abitazione in Canicattì, per conto dei cugini. A finire in manette è stato il ventunenne Davide Putano, altri tre ordini di custodia cautelare invece hanno raggiunto i fratelli Vincenzo e Angelo Li Calzi e Maurizio La Mantia questi ultimi già in carcere. Per tutti l'accusa è di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. L'operazione al marcket della droga è stata in prosecuzione a quella avvenuta nel mese di gennaio, i sospetti sono scattati dopo aver notato un antirivieni di gente che poi si è scoperto si riforniva variamente di marijuana, cocaina ed eroina.


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E continuiamo con questa lunga pagina dedicata alle elezioni e con le dichiarazioni post voto di Diego Cusumano della Margherita per Rutelli, al fianco, in questa competizione elettorale del neo eletto Sindaco di Favara Lorenzo Airò. I dirigenti della Margherita commentano con soddisfazione l'esito dei ballottaggi elettorali. " i risultati finali delle amministrative dichiara Diego Cusumano, "confermano una verità consolidata, il centro sinistra avanza, viene sottolineato, quando la logica maggioritaria consente di esaltare la sua progettualità, e soprattutto quando essa riesce a proporsi come proposta di governo: sul maggioritario nelle elezioni politiche, e al secondo turno alle amministrative


Raddoppia la statale 640 Agrigento Caltanissetta, la Provincia regionale ha assegnato l'incarico per la progettazione definitiva. La gara d'appalto è stata vinta dal Consorzio di imprese capeggiato dalla "Technital spa" di Verona con questa associati altri quattro gruppi di progettazione con sede in territorio di Agrigento, nella specie D'Alessandro, della "Kappa" dei fratelli Carlino, dell'ing. Gaetano Chiapparo , e dal prof. Antonio Bevilacqua. A tale fine la provincia di Agrigento per finanziare la parte di sua competenza, il tutto 34 chilometri, che dovrebbe partire dal bivio di Favara cosi come previsto dalla convezione tra le due provincie interessate e l'anas, aveva contratto un mutuo di otto miliardi delle vecchie lire con la Cassa depositi e prestiti. Tutto era stato previsto dalla convenzione tra le due Province regionali, interessate alla Statale 640 e l'Anas. La statale così come è nei parametri dovrebbe essere esente da curve.


E dopo la Margherita ad esprimere soddisfazione per i risultati del ballottaggio e il commissario dell'Udeur agrigentino onorevole Angelo Errore, che sottolinea come i ballottaggi nei tre comuni della provincia di Agrigento, segnalano un'inversione di tendenza ed un forte recupero di consenso elettorale nella coalizione di Centro sinistra. I sindaci eletti, continua ancora Errore devono inaugurare un governo manageriale per dare soluzioni e servizi altamente qualificanti alle comunità che amministrano. L'UDEUR, dice il coordinatore, assumerà una opportuna iniziativa per sviluppare con determinazione e forza, questa impostazione di metodo, che caratterizzerà il lavoro politico del prossimo futuro.


E alla fine ha vinto lui, Lorenzo Airò, il battagliero agronomo diessino che più di ogni altro ha creduto, voluto e cercato la vittoria, ottenendola oltre ogni più ottimistica previsione e smentendo chi, in politica, è abituato a teorizzare piuttosto che a calarsi nella realtà quotidiana, negli umori della gente, nell’inappellabile giudizio della piazza. I numeri, del resto, non lasciano dubbi: Airò ha ottenuto ben 9132 suffragi, per uno share del 56.5%, contro le 7166 preferenze, pari al 43.5%, raccolte da Palumbo, uscito sconfitto assieme a tutto lo schieramento che lo sosteneva. Sì, perché al di là degli indubbi meriti del nuovo sindaco e della ritrovata compattezza del centro-sinistra, che a Favara ha saputo riorganizzarsi a differenza di altre città, il trionfo di Airò è da addebitare, in misura non secondaria, all’incapacità della Casa delle Libertà di porre argine all’allarmante deriva di consensi registrata già al primo turno e che evidentemente non è stata recepita a dovere in vista del ballottaggio. Ne ha fatto pertanto le spese Palumbo, che da tecnico ha pagato a caro prezzo l’inadeguata versatilità elettorale, ma che, sempre da professionista prestato all’agone politico, non pagherà personalmente le future conseguenze di questa netta sconfitta, così come avverrà inesorabilmente invece per i dirigenti e i militanti di partito della Casa delle Libertà, i quali raccoglieranno domani e lentamente gli amari cocci della disfatta. Con la defaillance di ieri, s’allontana così di altri cinque anni la possibilità per il centro-destra o del cosiddetto polo moderato, di arrivare alla guida di palazzo di città attraverso le consultazioni popolari. E’ infatti la quarta volta a Favara nel giro di appena 9 anni e questo dato incontrovertibile assume i fantasmi di un tabù se si pensa che mai come questa volta la Casa delle Libertà aveva nelle mani il successo. Così invece non è stato e su ciò i quadri dirigenti delle forze di centro-destra devono riflettere se vogliono imporsi elettoralmente anche a Favara, accantonando piccoli e grandi egoismi, spegnendo sul nascere le puntuali faide di bottega e soprattutto elaborando una proposta politica autorevole e convincente per questa città, che oggi si ritrova paradossalmente ad avere un sindaco di centro-sinistra eletto inequivocabilmente e un Consiglio Comunale di colore opposto, votato in maniera altrettanto indiscutibile. Quanto ad Airò e alla sua Giunta, che poi, è bene ricordarlo, da oggi è la Giunta di tutta la città, c’è da augurarsi che la passione profusa in campagna elettorale e che in fin dei conti è risultata vincente, rimanga tale anche nei prossimi cinque anni, quando i gravosi problemi di Favara e un quadro politico consiliare ad oggi avverso, saranno i veri duri ostacoli da superare nella realizzazione dell’ambizioso progetto del Comune democratico.


Tornando alla sconfitta della Casa delle Libertà, c’è da dire che il centro-destra non ha perso solo a Favara, in quanto negli altri due centri della provincia di Agrigento dove si è andato al ballottaggio per l’elezione della massima carica cittadina, vale a dire Naro e Racalmuto, hanno vinto esponenti di altri schieramenti. A Naro il nuovo sindaco è Giuseppe Cumbo, il quale, sostenuto da due liste civiche, ha superato di appena 227 voti il candidato del centro-destra Giovanni Tesè; nel paese di Sciascia, invece, il centro-sinistra si è imposto con Gigi Restivo che ha battuto il deputato nazionale socialista Vincenzo Milioto, distaccandolo di 450 preferenze.


Ed oggi il neo sindaco Lorenzo Airo si è recato presso la sede municipale del comune di Favara per salutare i dipendenti tutti, un doveroso gesto all'indomani della schiacciante vittoria. Airò ritorna in quel comune dopo una pausa di quattro anni e mezzo. Ad attenderlo dopo questo momento di saluto, sempre in quel luogo, tanto lavoro, al fine di attuare il programma che è stato presentato alla città in questa lunga tornata elettorale.


Si è concluso con la conferma della pena emessa in primo grado e una assoluzione, il secondo processo d’appello nei confronti di Giacomo Traina e Vincenzo Morreale, accusati del duplice omicidio commesso ai danni dei fratelli Angelo e Alberto Ficarra, uccisi a distanza di una settimana l’uno dall’altro a Porto Empedocle. Il procedimento, celebratosi dinanzi ai giudici della Corte d’Appello di Palermo a seguito dell’annullamento del precedente da parte della Cassazione, ha ribadito la pena di 24 anni di reclusione nei confronti di Giacomo Traina, assolvendo invece Vincenzo Morreale per non aver commesso il fatto. L’omicidio dei fratelli Ficarra avvenne nel 1993, nel pieno della guerra di mafia tra Cosa Nostra e Stidda, che insanguinò Porto Empedocle, causando numerosi morti.


Dopo mesi di dibattimento è alle battute finali il processo cosiddetto "Aleph", che si sta celebrando presso l’aula bunker del carcere Petrusa di Agrigento, nei confronti di diversi soggetti di Palma di Montechiaro, finiti in manette nell’aprile del 2000 con l’accusa di avere pilotato tutta una serie di appalti pubblici banditi nella città del Gattopardo. Ieri, infatti, si sono concluse le arringhe da parte dei legali difensori degli imputati, i quali hanno chiesto per i loro assistiti la assoluzione per non aver commesso il fatto. Ritiratisi in camera di consiglio, i giudici della corte d’assise di Agrigento emetteranno la sentenza venerdì prossimo.


Dovrebbe essere oggi il giorno della verità per il futuro dell’Italkali, la società che gestisce la miniera di Realmonte, sul cui destino da tempo aleggiano più ombre che luci. A Palermo, infatti, presso l’assessorato regionale all’Industria e non a Palazzo d’Orleans, come si era inizialmente pensato, è in programma il vertice allargato al quale prenderanno parte oltre all’assessore regionale al ramo Noè, i sindacati, i sindaci di Casteltermini, Porto Empedocle, Racalmuto e Realmonte, il presidente della Provincia Fontana e i capigruppo consiliari provinciali. Il tema dell’incontro è incentrato sulle modalità del disimpegno azionario nell’ambito dell’Italkali della Regione e conseguentemente sul futuro dei 500 posti di lavoro nel settore minerario.


 


Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO

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