Edizione del 6 giugno 2002

A cura della redazione giornalistica di Sicilia TV
Direttore Responsabile: Dario Broccio


 A conclusione dell'anno pastorale la chiesa Agrigentina organizza per sabato prossimo presso lo stadio Esseneto di Agrigento una riunione diocesana di preghiera sul tema " trasformata dal tuo amore la nostra vita sia aperta a Te e ai fratelli. Un momento in cui si renderà grazie a Dio per il dono della riconciliazione. La manifestazione organizzata dal dipartimento pastorale della Curia Arcivescovile, sarà anche occasione di solidarietà, le offerte saranno devolute ai cristiani della Terra Santa.


La facoltà di "Scienze della comunicazione", dell'università degli Studi di Palermo, ha scelto il modello di comunicazione istituzionale realizzato dalla Provincia Regionale di Agrigento, per "adottarlo" come elemento di studio e di tesi di laurea, dei propri laureandi. Il modello di comunicazione istituzionale della Provincia, è divenuto recentemente oggetto di una tesi di laurea" Come è costruita l'immagine di una provincia", relatore il professore Giovanni Marrone, laureanda Giovanna Antoci. Nella tesi di laurea particolare attenzione viene dedicata agli strumenti di "comunicazione normativa", alle varie pubblicazioni realizzate quale strumento di comunicazione istituzionale. "L'apprezzamento dimostrato per il nuovo modello di comunicazione realizzato dalla Provincia- dice il Presidente Fontana- è certamente il segno di un nuovo rapporto ed un rinnovato dialogo che questa Amministrazione ha voluto intraprendere con i cittadini".


Avrà inizio alle 22,00 di oggi la veglia Mariana presso la chiesa madre di Favara, tutta la notte la stessa rimarrà aperta per favorire la preghiera personale, a gruppi e famiglie. In occasione dell'arrivo del reliquiario della Madonna delle lacrime alle 19,00 sempre questa sera e nella medesima chiesa vi sarà una con-celebrazione. Domani e dopodomani il reliquiario sosterà nella chiesa Santi apostoli Pietro e Paolo.


I deputati chiedono a Cuffaro la lista di consulenti ''La Sicilia non dispone di agenti segreti...''. Con un pizzico di sarcasmo, i deputati di Sicilia 2010 Giovanni Ferro e Salvo Raiti chiedono in un' interrogazione rivolta al presidente della Regione Salvatore Cuffaro l' applicazione del comma 127 dell' articolo 1 della legge 626/96, quella che obbliga gli enti locali a pubblicare gli elenchi dei consulenti e dei collaboratori esterni con tanto di relativo compenso mensile. ''La legge - dicono i deputati - deve essere applicata in toto, come e' stato reiteratamente richiesto dall'Ufficio Trasparenza, al quale, invece, il Gabinetto del Presidente ha risposto con una dorotea e aggrovigliata lettera, specificando che 'per la sua delicatezza, la richiesta deve essere ancora oggetto di riflessione'' Nell'atto ispettivo, i due deputati chiedono al presidente Cuffaro ''quali siano i motivi che ostacolano la pubblicazione degli elenchi, in particolare quelli relativi a nomi e compensi dei consulenti della Regione, o se, nel frattempo, non siano (magari) stati trasmessi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, come la norma vuole''


Flai, Fai e Uila, le categorie dei lavoratori forestali di Cgil, Cisl e Uil, hanno messo in moto la macchina che porterà allo sciopero generale di settore, con una manifestazione regionale che si terrà nella prima decade di luglio. Nel dettaglio le modalità della protesta - hanno reso noto i segretari delle tre federazioni, Italo Tripi, Fabrizio Scatà e Gaetano Pensabene - saranno definite nel corso d'un esecutivo unitario che si svolgerà a Palermo l'11 giugno, presenti i tre leader, Aldo Amoretti (Cgil), Paolo Mezzio (Cisl) e Claudio Barone (Uil). All'origine della mobilitazione, un ''ventaglio di ipoteche che pendono sulla testa di lavoratori e cittadini". A cominciare dalla ''campagna antincendio che parte male - hanno sottolineato i sindacati - in notevole ritardo e con un rilevante deficit di manodopera". Insomma troppo poco per Cgil, Cisl e Uil, alla luce delle 7-8 giornate per ettaro della media Italia, le 2-3 delle provincie siciliane, e anche perché per il ritardo con cui s'avvia la campagna, ''sono saltate le fasi colturali, dalla piantumazione alla manutenzione, necessarie per riqualificare il bosco e assicurargli prospettive produttive.


Si risolve la polemica che era scaturita dalla notizia del prossimo stage di danza tenuto dal ballerino Kledy che doveva tenersi il prossimo 9-10 giugno al Palaconcogressi di Villaggio Mosè. Il consigliere della quinta circoscrizione Gianluca Nicodemo precisa che le spese ammontanti a circa 15mila euro non saranno sostenute dall'ente pubblico bensì da privati. A causa poi di problemi di tipo organizzativo lo stesso stage è stato posticipato al 18 giugno, teatro dell'evento, sempre il palacongressi.


Con l’audizione del consulente Anna Rita Costantino, che ha reso noto l’esito di alcune perizie calligrafiche su incarico conferitogli dai giudici del Tribunale di Agrigento, dinanzi ai quali si sta celebrando il processo, è ripreso ieri il dibattimento giudiziario cosiddetto Favara ovest. La Costantino, chiamata a esprimersi in merito a un’attestazione di conformità al Parf e a una lettera di trasmissione di atti alla Regione, ha sostenuto che la firma sulla prima appartiene all’ex sindaco della città dei Templi, Roberto Di Mauro, mentre la seconda è da ricondurre all’ex assessore comunale Pietro Macedonio. Il processo, come si ricorderà, trae origine da presunte irregolarità che sarebbero state commesse nell’ambito dell’appalto per la realizzazione delle opere di urbanizzazione nella porzione di territorio a cavallo fra Favara e Agrigento. 15 sono gli imputati, tra ex amministratori, funzionari e tecnici del comune del capoluogo, i quali devono rispondere a vario titolo di falso ideologico e in atto pubblico, truffa aggravata e turbativa d’asta semplice e aggravata.


Si è svolto ieri, presso il depuratore del Villaggio Peruzzo di Agrigento, il sopralluogo dei periti nominati dal Tribunale del capoluogo e finalizzato ad accertare se siano state commesse o meno irregolarità nel contesto della realizzazione della stessa opera. Il processo, giunto ormai alle battute conclusive, è legato ora all’esito della perizia, dopo il deposito della quale sarà sottoposta a esame dalla corte e a eventuali controdeduzioni delle parti. Gli imputati sottoposti a procedimento giudiziario in questo caso sono 8, tra progettisti, tecnici comunali, imprenditori ed ex amministratori della città dei Templi. Falso materiale e ideologico, abuso d’ufficio e truffa aggravata, sono i reati contestati loro a vario titolo.


A quasi una settimana dall’operazione "Afrodite", condotta dai Carabinieri della compagnia di Agrigento e che ha consentito di far luce su un presunto giro di prostituzione in provincia, hanno avuto luogo i primi interrogatori delle sei persone tratte in arresto al termine delle indagini. Tra gli accusati, su disposizione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo, Roberto Pilla, è tornato in libertà Antonino Butticè, mentre dal carcere agli arresti domiciliari è passata la polacca Ewa Stupak, considerata dagli inquirenti la maitresse dell’organizzazione. E’ rimasto rinchiuso nella casa circondariale di contrada Petrusa, infine, Salvatore Vita, ritenuto il capo del clan dedito allo sfruttamento a fini prostitutivi di ragazze provenienti dall’Europa dell’est.


E’ scontro istituzionale tra il Museo archeologico di Agrigento e il Comune di Licata riguardo alla dotazione di alcuni reperti d’interesse storico-artistico rinvenuti nel territorio della città marinara, ma che da tempo sono invece custoditi presso il museo San Nicola della città dei Templi. A minacciare azioni legali presso le sedi competenti se non si provvederà al passaggio di consegne tra i due enti, è l’assessore comunale ai Beni culturali di Licata, Salvatore Avanzato, secondo il quale la custodia dei reperti all’interno del museo agrigentino poteva avere una giustificazione fino a quando non era stato aperto il museo licatese. Oggi, invece, sostiene Avanzato, il nostro museo è attivo e registra numerose presenze turistiche, pertanto, riteniamo giusto che i resti archeologici ritrovati a Licata abbiano nella stessa il loro luogo di conservazione.


A distanza di un mese e mezzo tornano gli incendi a Lampedusa. Nonostante non ne sia stata ancora accertata l’esatta dinamica, parrebbe di origine dolosa il rogo sviluppatosi in una via dell’isola l’altra notte e che ha praticamente distrutto un’auto e un furgoncino, ambedue di proprietà della famiglia Palmeri, noti albergatori delle Pelagie. Allertati da alcuni passanti e giunti tempestivamente sul posto, i vigili del fuoco non sono riusciti infatti a domare le fiamme in tempo, quanto è bastato perché gli automezzi venissero definitivamente danneggiati dall’incendio. Sull’episodio, come detto, gli inquirenti non si sbilanciano. Da segnalare che un componente della famiglia Palmeri, Giuseppe, si era candidato con una lista civica a sindaco di Lampedusa alle recenti elezioni amministrative, perdendo però in favore del candidato della Casa delle Libertà, Siragusa.


Il recepimento della "Merloni-ter" in materia di appalti, da parte della Regione, determinerà un maggior controllo delle organizzazione mafiose nell’aggiudicazione delle gare, attraverso il sistema della licitazione privata. E’ questa, in sintesi, l’opinione espressa dal centro-sinistra a Sala d’Ercole in merito alla normativa sugli appalti predisposta dal governo regionale e che si basa sostanzialmente sul principio che la partecipazione alle gare avviene attraverso un sistema a inviti da parte dell’ente appaltante. Questo principio, associato al criterio delle "medie mediate", dicono gli esponenti dell’opposizione, facilita la creazione delle cordate, che in Sicilia si realizza sotto il controlli di Cosa Nostra. Rassicurazioni all’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Scamacca della Bruca, ha chiesto in tal senso il presidente della Commissione nazionale Antimafia, Centaro.


 Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO

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