Edizione del 05 giugno 2002

A cura della redazione giornalistica di Sicilia TV
Direttore Responsabile: Dario Broccio


Il governo regionale requisirà temporaneamente i pozzi privati per fronteggiare l'emergenza idrica. E' stato deciso dopo che ieri sera l'Assemblea regionale siciliana ha votato all'unanimità una mozione con cui impegna il governo Cuffaro ad adottare misure urgenti per garantire un regolare approvvigionamento idrico alla popolazione. La mozione chiede anche di istituire un'autorità unica delle acque e di predisporre un programma straordinario di manutenzione, ristrutturazione e realizzazione delle reti idriche. La votazione è giunta al termine di un intenso dibattito d'aula che ha visto la partecipazione di rappresentanti di tutte le forze politiche. "Sono soddisfatto - ha detto il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, al termine della seduta - poiché quello sull'emergenza idrica è stato un confronto utile e costruttivo, che potrà proseguire anche nella competente commissione parlamentare. Vogliamo che la politica di reperimento delle fonti idriche diverse da quella dell'acqua piovana se la intesti il Parlamento".


In occasione del 188esimo anniversario dalla fondazione dell'arma dei carabinieri, il comando provinciale di Agrigento ha voluto festeggiare questa ricorrenza con una parata ufficiale in Piazza Cavour e consegna di sette encomi, al Maggiore, Mario Perdichizzi; al Capitano Massimiliano Sole, al Maresciallo Capo, Pietro Zeoli; al Maresciallo Ordinario Agostino Esposito; al Maresciallo Ordinario, Giuseppe Di Giorgi; riconoscimento anche alla Stazione dei Carabinieri di Menfi e a quella di Favara. Inoltre nel discorso di ringraziamento il comandante Giuseppe Lanzillotti ha voluto anche sottolineare come in territorio agrigentino vi sia grande collaborazione con le altre forze di polizia, la magistratura e con i rappresentanti degli enti locali. Erano presenti dal Prefetto al Questore, ed ancora il comandante della Guardia di Finanza, della Marina, la direttrice del carcere Petrusa e molti sindaci dei comuni dell'agrigentino. Il comandante ha messo in risalto, la volontà, già per altro messa in atto, di attenzionare la prima risorsa istituzionale dell'arma "il personale", non basta essere presenti nel territorio, ha detto il tenente colonnello, "ma credo sia indispensabile esaltare la produttività dell'uomo, a maggior ragione questo è vero in una realtà così particolare e sensibile come quella agrigentina".


Dopo le vibrate e comprensibili proteste dei giorni scorsi da parte di tanti giovani ai quali Sviluppo Italia ha comunicato la sospensione del finanziamento relativo al "Prestito d’Onore" per mancanza di fondi, una delegazione degli aspiranti imprenditori è stata ricevuta ieri dalla Presidenza del Consiglio Provinciale di Agrigento. I giovani hanno rappresentato le gravi conseguenze causate dal predetto provvedimento, che pregiudica una loro prospettiva di lavoro autonomo. Al fine di evitare di mandare in fumo i progetti imprenditoriali elaborati dagli stessi, che avevano tralaltro cominciato ad investire i primi soldi, la Presidenza del Consiglio Provinciale ha chiesto un intervento urgente agli organi competenti, mirato ad assicurare la soluzione del problema previo completamento corso e conseguente stipula dei contratti per l’accesso al prestito d’onore.


Su sollecito del deputato di Forza Italia Giuseppe Marinello, l’ufficio imprese dell’Agenzia delle Entrate ha comunicato alle aziende della provincia di Agrigento che aderiscono al Consorzio per l’area di sviluppo industriale, il riconoscimento del diritto a ottenere il rimborso Iva dopo che le stesse avevano presentato il ricorso avverso al provvedimento di sospensione dell’indennizzo. "Si tratta di aziende che avevano acquistato il terreno e costruito gli immobili in attuazione del contratto d’area per lo sviluppo della zona industriale Asi di Agrigento, afferma Marinello, dando così vita a iniziative di notevole consistenza economica e contribuendo allo sviluppo del nostro territorio". La determinazione del Ministero delle Finanze riguardo al riconoscimento del predetto rimborso verrà adesso trasmessa agli uffici competenti.


I ritardi nell’approvazione del Bilancio di previsione 2002 dell’ente Provincia hanno portato al commissariamento del Consiglio da parte della Regione, scatenando l’accesa reazione del capogruppo Ds all’aula "Giglia", Giovanni D’Angelo. "Anziché stigmatizzare, attacca D’Angelo, le inadempienze del Presidente Fontana, che a fronte del limite di tempo fissato per lo scorso 28 febbraio relativamente alla presentazione del documento finanziario, ha provveduto a sottoporlo all’esame dei gruppi consiliari solo un mese fa, la Regione punta l’indice sul Consiglio, che nel rispetto dei regolamenti vigenti sta seguendo l’iter amministrativo prima di esaminare e votare lo strumento economico. I ritardi, conclude D’Angelo, avranno come conseguenza lo slittamento di quasi un anno degli interventi in materia di edilizia scolastica, viabilità e sostegno agli artigiani".


E’ finita all’attenzione della Digos una vicenda che ha per protagonisti quattro docenti e il preside dell’istituto tecnico per Geometri "Brunelleschi" di Agrigento. A determinare il blitz dei poliziotti nella scuola, da dove hanno portato via gli atti relativi al lavoro svolto dai professori di "funzione obiettivo", finanziati dal Ministero della Pubblica Istruzione, è stata la denuncia di uno dei quattro docenti, Audenzio Agnello. Quest’ultimo ha accusato il preside dell’istituto, Guido Pancucci, di avere retribuito i tre suoi colleghi, pagandoli regolarmente senza che gli stessi avessero svolto il lavoro prescritto loro. A spingere alla denuncia Agnello, ci sarebbe stato inoltre il rifiuto da parte del preside di fornire le relative spiegazioni avanzate dal professore nel corso del collegio dei docenti svoltosi qualche settimana fa. Ora il caso è finito sotto le lenti degli organi inquirenti, che hanno voluto, così, vederci chiaro.


Entro il prossimo fine settimana la Provincia regionale di Agrigento assegnerà l’incarico per la progettazione esecutiva del raddoppio della strada statale 640 Porto Empedocle-Caltanissetta. L’opera non potrà comunque essere appaltata se l’ente provincia nisseno non provvederà a predisporre gli atti per la progettazione definitiva del tratto di sua competenza. Allo stadio iniziale, invece, è l’ipotesi di riammodernamento della statale 189 per Palermo, per la quale l’Anas ha autorizzato la redazione del progetto preliminare che comporterà una spesa di 850 milioni di euro. Per quanto concerne infine la strada statale 115 Gela-Castelvetrano, che attraversa tutta la costa della provincia di Agrigento, ultimati i rilievi aerofotogrammetrici, l’Anas redigerà a breve uno studio di fattibilità.


Rimarranno detenuti nel carcere di contrada Petrusa il 22enne Vincenzo Caico D’Aiuto e Alessandro Marasà di 24, arrestati dai Carabinieri della compagnia di Canicattì nei giorni scorsi perché accusati di avere picchiato e rapinato un racalmutese di 35 anni, Mario Scibetta. Lo ha disposto il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Roberto Pilla, al termine dell’interrogatorio al quale sono stati sottoposti i due. Questi ultimi avrebbero selvaggemente colpito Scibetta nell’intento di fargli enunciare il codice del bancomat sottrattogli assieme al portafogli, al cellulare e a una collana d’oro. La vittima, però, fingendosi morto, avrebbe fatto desistere dal continuare l’aggressione Caico D’Aiuto e Marasà, i quali sono stati successivamente rintracciati dai militari dell’Arma, a seguito della denuncia di Scibetta.


E’ iniziato ieri con il rinvio al prossimo 16 luglio il maxiprocesso nei confronti di 18 soggetti coinvolti nell’inchiesta che nel maggio di due anni smascherò un grosso traffico di droga tra Palermo e Licata, dove gli stupefacenti venivano smerciati ai tossicodipendenti del luogo. Il dibattimento si sta svolgendo nella cittadina marinara, presso la locale aula penale della sezione distaccata del Tribunale presieduta dal giudice monocratico Giacomo Ebner. Gli imputati devono rispondere a vario titolo dell’accusa di detenzione, trasporto, traffico e spaccio di droga. Le indagini, condotte dai carabinieri e dalle quali sono scaturiti gli arresti, hanno preso le mosse dalle dichiarazioni di uno dei soggetti coinvolti, il quale un anno prima dell’operazione disvelò tempi, modalità e prezzi del commercio che aveva come approdo finale il centralissimo corso Argentina a Licata.


Rimanendo sul versante antidroga, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Walter Carlisi, ha convalidato l’arresto nei confronti di Carmelo Piccinino, favarese di 30 anni. Durante un’attività di controllo finalizzato alla lotta contro il mercato della droga, i carabinieri venerdì scorso avevano rinvenuto all’interno dell’abitazione di Piccinino, ubicata nel centro storico di Favara, due piantine di marijuana coltivate illegalmente. La conferma dello stato detentivo al quale è sottoposto attualmente Piccinino è arrivata dopo il suo interrogatorio, avvenuto nel carcere Petrusa dove si trova rinchiuso.


Il 3° circolo didattico di Favara, in collaborazione con la scuola media "Capitano Vaccaro" e il comitato di quartiere di via Agrigento, ha organizzato per oggi, con inizio alle 18.30, presso l’impianto sportivo polivalente di via Agrigento, diverse manifestazioni aventi per protagonisti i bambini. Ad animare l’iniziativa saranno balli, canti, rappresentazioni musicali e teatrali, tra le quali la commedia "A vutazioni a Favara" e la performance dell’accademia "Palladium".


 Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO

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