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Edizione del
x
A cura della
redazione giornalistica di Sicilia TV
Direttore Responsabile:
Dario Broccio
Puntuale, come ogni fine settimana, anche sabato
notte a San Leone si è registrata l’ennesima, furibonda, intollerabile
maxi-rissa. Diversi giovani, in preda alla consueta sbornia da alcool, hanno
infatti inscenato un violento scontro a colpi di calci, pugni e bottigliate, e
come sempre il bilancio è stato non irrilevante. Due feriti e tanta paura tra i
presenti, coinvolti nel lancio di sedie e oggetti vari scatenatosi in breve
tempo. L’arrivo dei poliziotti, allertati da una tempestiva chiamata, poi, si è
rivelato infruttuoso dal punto di vista repressivo, in quanto le gazzelle sono
giunte sul posto quando i facinorosi avevano già fatto perdere le loro tracce.
Nonostante quindi il vertice svoltosi qualche settimana fa in Prefettura al
fine di predisporre le misure di sicurezza adeguate nella frazione balneare
agrigentina, presa d’assalto durante la stagione estiva, la situazione non
sembra affatto migliorare, tant’è che i cittadini, stufi, hanno sottoscritto
una petizione popolare per sollecitare interventi immediati.
Nell’ambito
dell’intensificazione dell’attività di controllo predisposta dal questore di
Agrigento, Fulvio Della Rocca, e finalizzata a reprimere lo spaccio di
stupefacenti nella frazione balneare di San Leone, gli agenti della sezione
volanti della Polizia di Stato hanno arrestato Marco Inguanta, agrigentino di
22 anni. Il giovane è stato sorpreso all’interno di una sala giochi in possesso
di 10 dosi di hascisc, pari a 100 grammi, e circa 300 euro, con ogni
probabilità provenienti dalla vendita degli stupefacenti, così come altri 800
euro ritrovati nell’abitazione di Inguanta, perquisita dai poliziotti subito
dopo l’arresto.
Negli ultimi anni è stato
uno dei pochi strumenti agevolativi di cui hanno beneficiato migliaia di
giovani meridionali per inserirsi nel mondo del lavoro sotto forma di piccola
impresa. Grazie al contributo di 60 milioni concesso dallo Stato, infatti, sono
sorte numerose attività artigianali, commerciali e professionali che hanno
consentito, quantomeno, di alleviare il dramma della disoccupazione nel Sud
d’Italia. Ora, però, tutto sembra venire meno, per lo sconforto di tanti
giovani senza lavoro. Stiamo parlando del famoso “Prestito d’Onore”, per il
quale nelle ultime settimane moltissimi aspiranti giovani imprenditori avevano
frequentato i relativi corsi di formazione e cominciato a investire i primi
soldi, e che invece rischia ora di trasformarsi in una clamorosa beffa per la
mancanza di fondi di copertura dei diversi progetti imprenditoriali presentati.
Solo in provincia di Agrigento, sarebbero 78 le idee progettuali a rischio per
via della comunicazione ufficiale resa nota da “Sviluppo Italia”, l’ente che
gestisce lo strumento agevolativo, e che si ritrova in atto nell’incapacità di
potere erogare i relativi finanziamenti.
Come nelle passate edizioni, la “Kore”, vale a dire il defilè di moda
all’ombra della Valle dei Templi, anche quest’anno suscita polemiche a non
finire. Ad alimentare il puntuale scontro sull’opportunità o meno di celebrare
l’evento mondano tra i resti archeologici dell’antica Akragas, stavolta, è la
decisione del Consiglio del Parco di spostare l’avvenimento dal suggestivo
contesto del Tempio della Concordia allo spiazzo antistante quello di Ercole.
Secondo Legambiente di Agrigento, infatti, ciò arrecherebbe disagi ai turisti
in considerazione della necessità di chiudere alle visite parte del sito per la
predisposizione di tutto quanto occorrente allo svolgimento della
manifestazione. L’area ideale affermano gli ambientalisti, sarebbe Piana San
Gregorio, ultimamente utilizzata per lo svolgimento di concerti musicali e
molto più idonea a ospitare eventi televisivi come quello della “Kore”.
La separazione delle carriere
tra la magistratura giudicante e quella inquirente come garanzia di una
giustizia al di sopra delle parti. E’ questo l’intento che sta alla base della
decisione assunta dagli avvocati penalisti, i quali hanno confermato ieri a
Siracusa, nel corso di un convegno a tal proposito organizzato, lo sciopero di
due giorni, indetto per il 17 e 18 giugno prossimi. L’agitazione, secondo i
penalisti, si rende necessaria alla luce di quanto intravisto nel disegno di
legge del Governo in materia di separazione delle carriere, provvedimento che
di fatto non risolve il principale dei problemi dell’attuale ordinamento
giuridico italiano. L’obiettivo della categoria, attraverso lo sciopero, è
quindi quello di sensibilizzare l’opinione pubblica italiana sulla necessità di
riconsiderare il doppio ruolo dei magistrati in rapporto soprattutto alle
distinzione delle loro competenze e tenendo conto al contempo delle prerogative
della difesa.
Il mese di giugno si preannuncia particolarmente
impegnativo per la Chiesa agrigentina, alle prese con la redazione del piano
pastorale da portare avanti nei prossimi mesi. Le diverse realtà ecclesiali,
infatti, daranno vita a momenti di riflessione e approfondimento, volti a far
emergere i bisogni della comunità provinciale e le risposte in termini di
impegno pastorale. Il principale appuntamento nel contesto di questa attività,
è per il pomeriggio di sabato prossimo, allo stadio “Esseneto” di Agrigento,
dove come ogni anno si rinnoverà la tradizione che vuole tutte le comunità
parrocchiali della provincia radunarsi alla presenza dell’arcivescovo Carmelo
Ferraro. Il raduno rappresenta la presa di coscienza collettiva in ambito
ecclesiale sulle direttive da seguire relativamente, appunto, all’elaborazione
del piano pastorale.
Ha riscosso una grande
partecipazione di pubblico la manifestazione provinciale di super minivolley
maschile e femminile svoltasi ieri al Palasport “Giglia” di Favara e
organizzata dalla Fipav agrigentina e dalla Polisportiva “Meteora”.
All’iniziativa, riservata ad atleti di età compresa tra i 12 e i 13 anni e che
quest’anno si è avvalsa della partecipazione dell’associazione per disabili
Mano Amica, hanno aderito ben 25 squadre provenienti da tutta la provincia. A
imporsi nel torneo femminile è stata C.S. Athena di Campobello di Licata,
mentre nel la “Volley Club Sciacca” ha vinto quello maschile. Sul significato,
non solo sportivo,della manifestazione, sentiamo il presidente provinciale
della Fipav.
“FAVARA: epidemie, ospedali,
cimiteri, sepolture, …..” è questo il titolo del libro scritto dall'architetto
Carmelo Antinoro. 190 pagine di storia favarese totalmente inedita riguardante:
cognomi e soprannomi di tutte le famiglie, i bambini abbandonati e la ruota dal
1500 al 1900, le chiese utilizzate come cimiteri dal 1500 al 1800 e i problemi
di epidemie a Favara, la peste bubbonica del 1625, il colera del 1837 e 1867 e
la collina S. Francesco, la nascita, lo sviluppo e la decadenza dei cimiteri di
Piana Traversa e di c.da Sanfilippo oltre agli ospedali ed ai ricoveri per
bambini. Il tutto è arricchito da un articolato sull’andamento demografico
(nascite, decessi, matrimoni, abitanti e famiglie) dalla metà del 1500 al 1999,
oltre che da grafici, fotografie e documenti inediti. Il libro sarà presentato
venerdì 14 giugno alle 17,30, nel chiostro del Convento dei Frati Francescani.
Picchiato con una chiave inglese, ridotto in fin di
vita per soli 15 euro, un uomo di Racalmuto è riuscito a guidare fino
all'ospedale e a mettersi in salvo; poi ha descritto minuziosamente i suoi
aggressori e li ha fatti arrestare. Con l'accusa di tentato omicidio e concorso
in rapina sono finiti in manette Vincenzo Caico D'Aiuto, 22 anni, idraulico di
Palermo, e Alessandro Marasà, 24 anni, imbianchino di Canicattì, entrambi con
precedenti specifici. L'aggressione è scattata a Canicattì nella notte tra
venerdì e sabato scorsi. M. S. 35 anni, queste le iniziali della vittima, è
stato derubato e aggredito dai due malviventi che, non soddisfatti di avergli
sottratto 15 euro, l'autoradio e il bancomat, lo hanno bastonato con una grossa
chiave inglese, ferendolo gravemente. L'uomo si è salvato solo perché si è
finto morto. Nonostante le gravi condizioni e il cranio spaccato, la vittima ha
avuto la forza di raggiungere la propria auto, semidistrutta anche questa dagli
aggressori, di mettersi alla guida e di raggiungere l'ospedale di Canicattì
dove è stato soccorso e ricoverato con la riserva sulla vita. Interrogato dai
carabinieri della locale stazione, M.S. è riuscito a descrivere i banditi fornendo
persino la targa e il tipo di auto servita per la fuga. Facile, a questo, punto
l'identificazione dei due balordi che sono stati immediatamente ammanettati: i
due si trovano ora in carcere dove saranno prossimamente interrogati dal gip
per la convalida dell'arresto.
Fine di questa
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